La Scuola in Ospedale, che ogni anno accoglie in media 700 alunni grazie all’impegno di otto insegnanti, si arricchisce di nuovi e capienti armadi colorati. Un dono firmato Cral Tep di Parma per i piccoli pazienti dell’Ospedale dei Bambini “Pietro Barilla”.
“Era un impegno che il Cral Tep aveva preso con la Scuola in Ospedale con una prima donazione e volevamo completare l’opera – sottolinea il presidente Cristian Locorriere –. La risposta dei nostri associati è stata partecipata e corale”. Tanti i consiglieri del Cral presenti, a cominciare da Claudio Monica, che insieme a Cinzia Begarani, ha voluto ringraziare a nome dei tranvieri di Parma le insegnanti per il lavoro che svolgono “perché farsi carico dell’istruzione di bambini che soffrono richiede un amore e una passione che va oltre il dovere professionale”. Presenti anche il vicepresidente Ernesto Bucci, l’ad di Tep Service Maurizio Bolzoni e l’ex vicepresidente di Tep Alessandro Fadda.
La maestra Maria Teresa Bacchi ha ringraziato il Cral Tep per la vicinanza continua dimostrata negli anni mentre la preside dell’istituto “Giacomo Ferrari” (a cui fa capo la Scuola in Ospedale) Graziana Morini ha sottolineato come “l’attività scolastica e il contatto con la classe di riferimento aiuti i bambini e i ragazzi a superare la malattia”. Un grazie al Cral Tep è arrivato anche dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi che ha aggiunto: “Servizi come la scuola in ospedale sono valori che andrebbero inseriti tra gli indicatori di ricchezza di un Paese”.
La Scuola in Ospedale impegna 4 docenti di scuola primaria e 4 docenti di scuola secondaria di primo grado, tutti appartenenti all’Istituto Comprensivo “G. Ferrari”. L’attività è ufficialmente riconosciuta dal Ministero della Pubblica Istruzione e permette ai bambini ed ai ragazzi ricoverati all’Ospedale dei Bambini “Pietro Barilla” di non perdere anni scolastici, né il contatto con la classe di appartenenza e di esercitare appieno il diritto costituzionale relativo all’assolvimento dell’obbligo scolastico.
Grazie al progetto “Concordia Magistra Vitae” sono stati coinvolti docenti delle scuole superiori che si sono resi disponibili ad accompagnare nel percorso di studi gli studenti più grandi con risultati che sono stati apprezzati dai docenti delle rispettive scuole di appartenenza.