La vicenda Tep è un pasticcio parmigiano, a cui la sentenza del Tribunale Amministrativo pone un provvisorio stop, in attesa di eventuali pronunciamenti del Consiglio di Stato. Stiamo assistendo a una paradossale disputa giudiziaria tra due Società, entrambe di proprietà esclusiva di Comune e Provincia di Parma, l’una contro l’altra, a cui si aggiungono ora risvolti penali, che pongono un’ombra sull’operato del Comune e della Provincia, le cui responsabilità ci attendiamo possano essere chiarite al più presto – commentano i I Consiglieri di Parma Protagonista Bruno Agnetti, Pier Paolo Eramo, Paolo Scarpa.
Tep è sempre stata un’azienda sana che produce persino utile. Nel 2015, per decisione dei due soci Comune e Provincia, si decise di mettere a gara il servizio pubblico locale. Una scelta che poteva e doveva essere evitata, perché, ai sensi del Codice nazionale degli Appalti e da Direttive UE del 2014 in materia di concessioni e appalti dei settori ordinari e speciali, sussistono i requisiti per un affidamento diretto a Tep (“in house providing”), ovvero il controllo pubblico dell’azienda, la prevalenza dell’attività all’interno dei compiti affidati dall’ente (il trasporto pubblico locale, appunto) e la prevalenza dell’azionariato pubblico (al 100% nel caso di Tep). Invece Comune e Provincia, perseguendo nei fatti una linea di dismissione sistematica degli asset strategici pubblici, decisero altrimenti, esponendo Tep al rischio di perdere la gara, la qual cosa è di fatto avvenuta, salvo i ricorsi che ne sono succeduti.
A questo errore se ne accompagna un altro, ovvero quello di Provincia e Comune che hanno pensato di spartirsi tra loro i dividendi di Tep, un utile consistente di circa 2 milioni di Euro annui, invece di reinvestire quei soldi in azienda, permettendo a Tep di rimanere competitiva, mantenendo standard qualitativi, che invece sono in regressione. Le recenti dichiarazioni in Consiglio Comunale dell’Assessore Ferretti sembrano confermare questa linea, ovvero quella di considerare Tep alla stregua di un salvadanaio a vantaggio del socio Comune di Parma.
In conclusione, riteniamo che i due soci Comune e Provincia la debbano smettere, da subito, di assorbire gli utili di Tep, si provveda invece a investire quei soldi per un rilancio dell’azienda in termini di parco mezzi, sostenibilità, ampliamento dei servizi per i cittadini, e, nella ipotesi auspicata che la gara sia annullata, si riparta da zero, evitando una ogni nuova gara, per potere affidare il Servizio finalmente a Tep in modo diretto con la procedura “in house”, come consentito dalla legge.
I Consiglieri di Parma Protagonista Bruno Agnetti, Pier Paolo Eramo, Paolo Scarpa