“Diciassette. 1917 l’anno delle rivoluzioni” è il titolo della rassegna che biblioteche, librerie, teatri, associazioni culturali e cinema di Parma hanno organizzato in occasione del primo centenario della Rivoluzione russa. Dall’11 ottobre e fino al 2 dicembre alcuni dei luoghi più rappresentativi della città diverranno dunque palcoscenico di presentazioni di libri, dibattiti, ma anche spettacoli, concerti, film e letture per riflettere su un momento cruciale per la storia Europea, per lo sviluppo del cinema, delle arti figurative e della cultura in generale.
Ben 24 appuntamenti grazie alla collaborazione di numerose istituzioni e realtà culturali cittadine con cui il Comune di Parma ha avviato uno stretto rapporto di condivisione progettuale, già a partire dalla stesura del dossier di candidatura per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020, tra cui l’Università degli Studi, la Biblioteca Palatina, l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, il Centro studi movimenti, il Conservatorio Arrigo Boito, la Fondazione Arturo Toscanini, la Fondazione Teatro Due, Solares – Fondazione delle Arti, le librerie Diari di bordo, LaFeltrinelli, Piccoli Labirinti, Associazione culturale Eliot e Voglia di leggere.
“Ripensare la Rivoluzione Russa – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Michele Guerra – significa ripensare il Novecento, tornare a quello che è stato l’evento da cui per molti versi il secolo è partito e che si è portato dentro i sogni e i dolori che quella rivoluzione ha creato, e che questi incontri riconsidereranno in diversi modi. È molto bello che ci sia una partecipazione massiccia di istituzioni diverse tra loro: Comune di Parma in primis, ma anche le librerie, le biblioteche, i teatri, i cinema e il Complesso Monumentale della Pilotta. Intorno a questa rassegna c’è una larga volontà di capire, di ripensare, di avvicinare gente. Credo, quindi, che cartelloni come questo siano estremamente importanti per far vedere che la città c’è e che quando è chiamata a promuovere azioni culturali come questa risponde compatta”.
“La memoria storica – ha detto Simone Verde, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta – ha cicli che corrispondono a quelli umani, quindi, a un secolo di distanza dalla Rivoluzione Russa è importante parlarne e discuterne per non dimenticarsene. Il metodo adottato da questa rassegna è quello di riunire forze, energie e competenze per affrontare da tanti punti di vista questo tema. Parma e le sue variegate realtà culturali hanno risposto tutte assieme sotto l’eccellente coordinamento dell’assessorato alla Cultura”.
Molte delle novità editoriali pubblicate per l’occasione saranno presentate e discusse a Palazzo del Governatore che ospiterà Ettore Cinnella e Guido Carpi (7 novembre), Domenico Losurdo (9 novembre), Marcello Flores (13 novembre), Gian Piero Piretto (17 novembre), Angelo d’Orsi (22 novembre), Paolo Capuzzo (2 dicembre). Ospite della Biblioteca Palatina sarà Valerio Romitelli (28 novembre), mentre Vladimiro Giacchè sarà al Centro studi movimenti l’11 novembre, e sabato 25 novembre per “Rovesciare la piramide. Letture politiche della Rivoluzione d’Ottobre”, un seminario che vedrà confrontarsi una decina di storici riprendendo le analisi dei più importanti esponenti del movimento operaio europeo sulla Rivoluzione.
Giovedì 19 ottobre, alle 21 a Teatro Due andrà in scena “I due treni, Lenin e lo Zar. Cronache di una Rivoluzione”, il reading di Ezio Mauro (con la voce fuori campo di Ivano Marescotti), già direttore de La Repubblica e che per il quotidiano romano è stato corrispondente da Mosca negli anni della Perestrojka di Gorbaciov. Il racconto narra la Rivoluzione d’ottobre puntando l’attenzione su due treni che, a distanza di un mese, attraverseranno la Russia. Sul primo treno viaggia Nikolaj Aleksandrovic Romanov, imperatore di tutte le Russie, l’ultimo Zar; sull’altro, scortato dai suoi compagni bolscevichi, Vladimir Ilic Ulianov, conosciuto come Lenin, il primo rivoluzionario di Russia, che sta per salire al potere prendendo la guida della rivoluzione. La messa in scena, accompagnata da immagini d’epoca, evoca la consultazione di un archivio segreto, appena ritrovato, tra suoni, voci e canti del periodo. Il 20 ottobre alle 9,30 replica per le scuole medie superiori.
Martedì 7 novembre al Cinema Edison proiezione del film “Angeli della Rivoluzione” di Aleksej Fedorčenko, un film del 2014 in concorso al Festival di Roma e poi mai proiettato in Italia, che sarà sottotitolato in Italiano per l’occasione grazie alla collaborazione di Solares Fondazione delle Arti. Ambientato in Unione Sovietica in piena epoca staliniana (1934), il film racconta la vicenda di cinque artisti d’avanguardia, spediti a fare da agit-pop nelle regioni periferiche dell’Impero. Il film sarà introdotto da Marco Raffaini.
Anche la musica sarà protagonista della rassegna: il 29 novembre, alla Casa della Musica, il Maestro Luigi Ferrari, Sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini, parlerà di “Creazione, trasfigurazione, rivoluzione nella musica russa dell’Età d’Argento”. Nella temperie degli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo diverse tendenze compositive animano la vita musicale russa. Ai Postromantici come Taneyev e Rachmaninov si affiancano i Simbolisti Scriabin, Medtner e Stanchinsky e il gruppo dei Modernisti Roslavets, Stravinsky, Prokofiev e Lourié.
Sempre alla Casa della Musica, il 30 novembre, protagonisti i gruppi da camera del Conservatorio Arrigo Boito di Parma che terranno il concerto “Quadri dalla Russia sovietica. La Musica da camera di Sostakovic”.
Il programma riservato alle scuole, oltre alla matinée del reading di Ezio Mauro (20 ottobre), propone il 15 novembre una conversazione con la docente Maria Candida Ghidini, “La Rivoluzione animata”, a partire dalla visione di “25 Ottobre. Il primo giorno”, il primo corto in assoluto firmato dal maestro dell’animazione sovietica Yuri Norstein qui affiancato da Arkadiy Tyurin, che evoca gli inizi della Rivoluzione d’ottobre del 1917 che ha portato alla caduta del regime zarista.
Numerosi gli appuntamenti per cui saranno riconosciuti crediti formativi ai docenti delle scuole.