“Come Regione saremo parte attiva per la salvaguardia dell’occupazione e della territorialità dell’impresa, tutelando le professionalità coinvolte e a difesa di un asset strategico del nostro sistema produttivo regionale e nazionale. Non lasceremo nulla di intentato nei confronti di un grande gruppo come la Nestlè, un marchio internazionale che decide di tagliare le radici con il territorio che ha creato e dato valore ai suoi prodotti”.
Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, rispondendo in sede di Assemblea legislativa a un’interrogazione del consigliere leghista Fabio Rainieri riguardante lo stabilimento della Froneri Italy Srl di Parma (società al 50% Nestlé Italia e 50% R6R, multinazionale inglese proprietà di un fondo), che ha aperto al Ministero del Lavoro lo scorso 29 settembre una procedura di licenziamento collettivo per un totale di 120 esuberi, di cui 112 solo nello stabilimento di Parma (su 185 lavoratori occupati).
“Abbiamo concordato, insieme alle Istituzioni locali – ha annunciato l’assessore Costi-, di convocare un tavolo di salvaguardia occupazionale che si terrà il prossimo 12 ottobre presso il Comune di Parma, per conoscere le ragioni di una decisione che fino a pochissimi mesi fa era categoricamente smentita dall’azienda stessa, e valutare quali azioni intraprendere per garantire il mantenimento di questa importante filiera produttiva che contribuisce a sostenere il Made in Italy nel mondo”.
“Allo stesso tempo – ha concluso – abbiamo anticipato la problematica al Ministero dello Sviluppo economico, che ha competenza diretta vista la compagine societaria e l’organizzazione aziendale composta da più siti produttivi in diverse regioni italiane”.
Ma Fabio Rainieri non sembra soddisfatto dell’azione messa in campo dall’esecutivo regionale su una vertenza che rischia di lasciare pesanti strascichi sul territorio di Parma: “L’attività della Regione Emilia-Romagna per impedire la chiusura della Froneri a Parma deve essere intensificata e aperta alla possibilità di tutte le azioni possibili”.
“Si tratta di una partita fondamentale per la Giunta regionale e non solo perché è di fondamentale importanza per il territorio di Parma – ha quindi proseguito il consigliere del Carroccio –. Il Presidente Bonaccini che comunque dovrebbe guardare con più attenzione all’Emilia occidentale perderà la faccia se si lascerà che anche questa volta le multinazionali vengano a fare shopping sul nostro territorio per poi far degenerare la situazione, abbandonando lavoratori e loro famiglie oltre a impoverire il tessuto industriale locale. Il lavoro e la sua qualità sono infatti il primo punto di programma dell’attuale amministrazione regionale e con la chiusura di una industria storica e importante come la Froneri a Parma sarebbe palesemente contraddetto”.