“Il Prefetto di Parma deve fare al più presto chiarezza su quanto è accaduto nelle gestione dei migranti a Pellegrino Parmense. Ogni ulteriore ritardo è intollerabile e non fa che aumentare i sospetti di pericolose infiltrazioni mafiose sul nostro territorio”. Così il vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri è tornato sulla vicenda già oggetto di una sua interrogazione e che, in quanto correlata agli arresti avvenuti per l’inchiesta “Oro nero”, ha scosso anche la vita amministrativa del piccolo paese dell’Appennino parmense.
“A distanza di più due mesi da quando ho presentato l’atto ispettivo che chiedeva se risponde al vero che per 18 – 20 mesi i richiedenti asilo erano stati ospitati in un albergo gestito da un pregiudicato poi nuovamente arrestato per l’inchiesta sul contrabbando di gasolio, la Giunta regionale mi ha risposto che non ha ancora ricevuto dalla Prefettura di Parma informazioni utili per formulare la risposta – ha quindi proseguito il Consigliere regionale leghista – Non vorrei che questo ritardo nasconda l’imbarazzo della Prefettura di Parma nell’aver constatato che nella gestione dei migranti irregolari a Parma, che noi della Lega e io come consigliere regionale di riferimento abbiamo sempre a ragione criticato, vi sono state alcune rilevanti leggerezze. Nel caso specifico si tratterebbe di un’omissione gravissima che confermerebbe purtroppo come anche nel nostro territorio non vi sia la necessaria attenzione da parte delle istituzioni che fanno riferimento al Governo del PD, sulle infiltrazioni della criminalità organizzata. La cosa dovrebbe sicuramente interessare e preoccupare molto un’amministrazione come quella regionale guidata dal PD Bonaccini che a parole ritiene la lotta alla mafia una delle sue priorità. Prendo comunque atto dell’impegno preso dalla Vice Presidente della Giunta regionale ed Assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, di insistere per avere gli elementi utili a rispondere adeguatamente alla mia interrogazione ma mi riservo di far portare a breve la vicenda in Parlamento in modo che una risposta sulla vicenda sia chiesta anche al Ministro dell’Interno, Marco Minniti”.