Parma ci riprova e si candida a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020. Un percorso iniziato il 30 maggio scorso con la manifestazione d’interesse presentata al Ministero dei Beni culturali, al quale il 15 settembre è stato consegnato ufficialmente il Dossier che sarà sottoposto alla giuria. Da oggi, con la presentazione ufficiale in municipio, inizia invece la corsa verso il 30 gennaio quando dal Ministero arriverà il nome della Capitale Italiana della Cultura 2020. Ma già il 15 novembre si conoscerà la rosa delle dieci città che si contenderanno il titolo.
Per Parma non è una “prima” assoluta. La città ci ha già provato, ma nel gennaio 2016 è stata preferita Pistoia. Una scelta in parte preventivata, visto che la Capitale precedente era stata Mantova, città geograficamente troppo vicina a Parma. Adesso è passato qualche anno e i giochi si riaprono. Con un progetto condiviso che nasce da una riflessione unitaria sui diversi “tempi” del territorio, espressa nel claim “La cultura batte il tempo”. Tanti ed evocativi i temi che ruotano attorno al progetto pilota che unirà rassegne, esposizioni, produzioni e cantieri. Al vasto patrimonio culturale di Parma si legano infatti la memoria, l’identità e la creatività, tutto all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione che passano per la rigenerazione. In un contesto aperto al dialogo e all’inclusione, che guardi al futuro in cui sviluppare turismo e imprese.
“La candidatura di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020 – ha esordito il sindaco Federico Pizzarotti – è una occasione importante che nasce con l’entusiasmo e la spinta dell’inizio di mandato amministrativo, in una situazione economica e progettuale molto più matura rispetto la candidatura che avevamo tentato per il 2017, attraverso la quale ci siamo sperimentati e tarati. Questa volta l’obiettivo è quello di vincere e lo si può raggiungere solo unendo tutte le nostre forze e lavorando alacremente fianco a fianco per far percepire i progetti prima di tutto ai cittadini e poi a chi giudicherà la nostra progettualità. Il risultato potrebbe rappresentare un significativo valore aggiunto per la città, come è stato per la nomina di Parma a Città Creativa della Gastronomia Unesco”.
“Il claim per la candidatura “La cultura batte il tempo” – ha detto l’assessore alla Cultura Michele Guerra – ha una doppia valenza. Significa che, in particolare in una città musicale come Parma, la cultura può davvero essere una sorta di metronomo che scandisce i tempi storici e quotidiani, di ogni strada e di ogni persona, ma allo stesso tempo è una forza in grado di abbattere le barriere. Condivisione e partecipazione sono infatti i tratti fondamentali della nostra programmazione, che, associati ad una offerta culturale di alta qualità, rappresentano la sfida della nostra candidatura e della nostra visione di città, che mira ad allargare i confini e ad andare incontro alle persone, offrendo delle occasioni che rispondano alle esigenze di tutti e che ognuno senta come pensate per il proprio benessere”.
La candidatura rappresenta un’importante occasione per identificare risposte adeguate alla necessità di un modello di sviluppo di città socialmente e ecologicamente sostenibile, dialettica e costruttiva, forte del grande lavoro avviato in concerto dall’amministrazione pubblica, dal sistema imprenditoriale, dall’Università e sostenuto dalle maggiori istituzioni culturali attive sul territorio e riconosciute a livello internazionale. I temi che compongono il progetto di candidatura verranno approfonditi più nel dettaglio in occasione della presentazione che verrà fatta alla città giovedì 26 ottobre.
Gli obiettivi della candidatura sono stabilizzare una piattaforma collaborativa pubblico-privato volta alla produzione culturale, all’ampliamento e all’inclusione dei pubblici, all’innalzamento dei consumi culturali tra i giovani. Inoltre si vuol promuovere l’imprenditorialità creative driven a tutti i livelli, rendere integrata ed accessibile l’offerta turisticoculturale, costituire la Consulta delle Culture, come
organismo consultivo e luogo di partecipazione.
Il logo della candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura 2020 è stato realizzato dal designer Franco Maria Ricci. Il Comitato Parma 2020 è composto da: Comune di Parma, Provincia di Parma, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio di Parma, Università di Parma, Complesso Monumentale della Pilotta, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Parma e Piacenza, Prefettura di Parma, Diocesi di Parma, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, Fondazione Monte di Parma, Fondazione Città Creativa UNESCO, Unione Parmense degli Industriali, “Parma, io ci sto!”, Ente Fiere di Parma, Consulta dei Popoli, Forum Solidarietà, EFSA – European Food Safety Agency, Fondazione Collegio Europeo di Parma e Scuola per l’Europa di Parma.
Il comitato scientifico che sostiene la candidatura di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020 vanta nomi di primissimo livello quali Bernardo Bertolucci, Giulia Ghiretti, Anna Pirozzi, Elisabetta Pozzi, Franco Maria Ricci, Giacomo Rizzolatti e Massimo Spigaroli. Il dossier è stato curato da Comune di Parma e Promo PA Fondazione, il coordinamento e la redazione sono dell’assessore Michele Guerra e Francesca Velani, vicepresidente Promo PA Fondazionee Direttore LuBeC – Lucca Beni Culturali.