Bryan, il ginecologo era già stato condannato per imperizia

Bryan, il ginecologo era già stato condannato per imperizia

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medicoT.B., il medico di base specializzato in ginecologia che non avrebbe eseguito la morfologica, o l’avebbe eseguita con leggerezza non scoprendo la malformazione di Bryan, il bambino nato senza gambe al Maggiore nel periodo di Natale (LEGGI), non sarebbe nuovo ad errori.

Lo dimostra una sentenza di condanna emessa nel 2013 da Tribunale di Parma: in questo caso la bimba, nata con un gravissimo handicap, è morta dopo quattro anni di vita tra sofferenze e agonia.

La bambina, nata nel 2003 con malformazioni invalidanti, era figlia di una famiglia seguita dal medico sia come specialista che come medico di base: alla donna fu diagnosticato un citomegalovirus durante la gravidanza, e, secondo la sentenza, proprio l’imperizia e le scarse verifiche del medico non permisero alla futura madre di conoscere per tempo le condizioni del feto, scegliendo, eventualmente, di interrompere la gestazione.

Nel 2008, la morte della piccola e la lunga causa legale, chiusasi con un risarcimento di oltre 500mila euro, nel 2013, appunto.

L’Ausl, con cui il medico era convenzionato, si limita a far sapere che non era a conoscenza della causa intentata contro lo specialista, ma anche di non aver mai ricevuto lamentele nei suoi confronti, mentre l’ordine dei medici si rinchiude dietro un no comment in attesa di valutare cosa fare.

Silenzi assordanti, che stridono col grido di dolore disperato di una famiglia che ha appena visto nascere un bambino immaginato perfetto e venuto al mondo senza gambine.

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