Per il ripristino del Ponte sul Po di Colorno bisogna prepararsi al peggio. Si prevedono tempi biblici per l’avvio dei lavori di risanamento della struttura che collega il Parmense a Casalmaggiore.
“Sul Ponte di Colorno-Casalmaggiore abbiamo dato con urgenza l’incarico per un censimento capillare di tutte le travi, che verrà concluso dalla ditta già in settimana – spiega il delegato alla Viabilità della Provincia di Parma Gianpaolo Serpagli –. Ad oggi sappiamo solo con certezza che il ponte non può essere aperto. Pur consapevoli che questo problema non sia di competenza della Regione e che non fosse stata mai avanzata a tale Amministrazione alcuna richiesta di intervento, abbiamo comunque ricevuto la disponibilità della Giunta Regionale di attivarsi insieme alla Provincia per ottenere le necessarie risorse per realizzare gli interventi necessari”.
Tempi dunque quantomai incerti. Qualcosa invece si muove per quanto concerne il Ponte Verdi di Ragazzola, che superando il Po collega al Cremonese. Serpagli sottolinea infatti di aver già “chiesto alla Regione Emilia Romagna di velocizzare le procedure per il finanziamento, in modo da consentirci di indire l’appalto per fare poi iniziare i lavori. Stiamo lavorando in pieno accordo e in stretto contatto con la Provincia di Cremona, con cui, tra l’altro, abbiamo fissato un incontro giovedì prossimo a cui parteciperanno anche le rispettive Prefetture”.
Intanto c’è anche chi prova ad aggirare l’ostacolo. O meglio, a guadare il Grande fiume. E’ il sindaco di Colorno, Michela Canova, che ha annunciato di avere allo studio una soluzione antica ma sempre efficace come “navetta del Po”. In pratica si tratterebbe di un traghetto da 50 posti che faccia la spola fra Sacca di Colorno e Casalmaggiore. Previsti anche bus navetta tra Sacca e Colorno. La soluzione più rapida, secondo gli amministratori di Colorno, per venire incontro ai pendolari.