Chiusura anagrafe al Montanara, Bertoletti: “Pronti a un’altra invasione”

Chiusura anagrafe al Montanara, Bertoletti: “Pronti a un’altra invasione”

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Un’altra “invasione” di pensionati ed anziani in difficoltà negli uffici del Comune di Parma? E’ possibile se non si trova un accordo dopo la chiusura definitiva del servizio d’anagrafe attivo fino a prima dell’estate nel polo socio sanitario del quartiere Montanara. Una decisione, quella dell’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti, dettata dal fatto che il rilascio delle carte d’identità esclusivamente in formato elettronico – come disposto dal Ministero dell’Interno – non può essere fatto al di fuori del Duc, dove si trovano le postazioni dedicate.

Ma allo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati guidato da Paolo Bertoletti, il provvedimento non piace affatto, soprattutto perché non sono state previste soluzioni alternative per gli utenti in difficoltà.

«L’amministrazione comunale di Parma ci riprova. Ancora la soppressione del servizio anagrafe nel polo socio sanitario del quartiere Montanara. Ci avevano già provato all’inizio del 2015. Ci fu una risposta forte delle persone del quartiere. Vennero raccolte 800 firme certificate. Le andammo consegnare alla commissione consiliare preposta, qualche giornale parlò esageratamente di “invasione” dei pensionati. Era solo la risposta di persone che chiedevano rispetto per la loro “comunità” fatta di tante persone anziane e in difficoltà. Il quartiere più “anziano” della città, quello più distante dal Duc, quello con tantissimi “casi sociali” e non ultimo quello che aveva ancora aperta la ferita dell’alluvione», tuona infatti il segretario provinciale dello Spi Cgil, Paolo Bertoletti.

«Al netto del solito problema della carenza di personale – continua il rappresentante sindacale dei pensionati – oggi ci dicono che dovendo fare le carte d’identità elettroniche non sarebbe “produttivo” prevedere una postazione anche al Montanara. Ancora una volta i calcoli del “costo sociale” e permetteteci anche economico di chi si deve prendere cura dei propri anziani non vengono presi in considerazione. Sarebbe interessante anche capire il concetto di decentramento. Noi riconfermiamo la nostra contrarietà alla chiusura del servizio. Nel 2016 furono 680 persone per rinnovo carta d’identità e qualche centinaio per altre certificazioni. Diciamo pure che quando si mettono in atto questi provvedimenti ci si aspetterebbe anche qualche proposta che potesse accompagnare il disagio per i cittadini, in particolare quelli più deboli. Ad esempio si potrebbe mantenere un giorno della settimana dove le persone in difficoltà si prenotino per un trasporto gratuito al DUC con una corsia preferenziale del servizio anagrafe. Rimaniamo in attesa di risposta. Sperando di non dover ricorrere ad una seconda “invasione”».

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