Sorbolo – Rimini andata e ritorno , giusto il tempo di qualche rapina. Non è la trama di un film ma il modus operandi di tre rapinatori che hanno trovato le manette nei giorni scorsi.
Due di loro avevano fatto il doppio colpo a Sorbolo tra il 28 febbraio e il 10 marzo scorso: in entrambe le occasioni avevano agito al Tigotà di via Marconi . (leggi qui)
Si aggiunge dunque, un altro tassello a quella che è stata denominata dai militari, l’operazione Esperanto e che aveva condotto in primavera agli arresti di due cittadini reggiani : M.F., 43 anni con precedenti per furto, residente a Novellara e D.G., 34 anni, anche lui con precedenti per reati contro il patrimonio, residente a Reggio Emilia. A loro si è aggiunto un terzo complice : Z.V. classe ’79 residente a Reggio Emilia.
Sono state ricondotte ai due, altre 5 rapine avvenute a Rimini tra il 26 gennaio e l’8 febbraio 2017. In particolare la banda ha agito:
presso la Farmacia Donati Merlini : due volte , sia in data 26 gennaio che il 4 febbraio, presso il supermercato Crai il 28 gennaio, presso il punto vendita Tigotà il 3 febbraio e presso la farmacia Al Porto in data 8 febbraio. Tutte date molto ravvicinate tra loro. Inoltre i tre per non essere scoperti e crearsi alibi credibili, lasciavano subito la città romagnola per far ritorno a casa. L’impronta era identica in tutte le rapine : due di loro entravano nel punto vendita e uno faceva il palo e li aspettava fuori con il bottino.
Gli inquirenti sono risaliti infatti agli episodi in questione, collegando i rapporti personali di uno dei tre, nello specifico di D.G., fidanzato proprio con una ragazza di Rimini. Aveva posto la sua base operativa anche lì.
Da una fitta attività investigativa partita dalla stazione di Sorbolo e grazie allo studio di video e delle testimonianze dirette di persone che ricordavano la peculiarità della corporatura dei rapinatori, i Carabinieri hanno incastrato i tre.
La Procura di Rimini ha emesso l’ordine di custodia cautelare che li ha raggiunti : uno di loro ancora stava scontando la sua pena. Sono stati arrestati e condotti presso il carcere di Parma e di Reggio Emilia.