Facevano gli spacciatori di professione e si erano creati anche una cospicua cerchia di fedelissimi acquirenti, i tre fratelli nigeriani arrestati il 27 agosto scorso per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, dai Carabinieri di Parma.
Avevano messo su un giro di affari con la cocaina di circa 35 mila euro.
Dalle indagini condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile, i militari sono risaliti ai tre uomini : M.P. classe ’92, I.M.I. classe ’92 e M.B.E. classe ’95 che erano da tempo sul territorio parmigiano ma non avevano nessun lavoro, da qui hanno attirato l’attenzione delle forze dell’ordine.
INDAGINI
Le indagini sono state condotte in maniera capillare su tutto il territorio dello spaccio, a partire dal 27 marzo 2017 . I tre pusher, sentendosi i Carabinieri alle calcagna, hanno cercato di far calmare le acque cambiando abitazione: in un primo momento i fratelli abitavano in via Emilia Ovest, poi si sono spostati nel quartiere Montanara. Ormai sotto l’occhio degli agenti, sono stati beccati dopo che gli inquirenti avevano documentato ben 612 casi di spaccio risalenti ai tre fratelli, attraverso tabulati telefonici e la perquisizione della casa dei nigeriani. Qui, sono stati rinvenuti alcuni grammi di cocaina, oltre a 1500 euro in contanti, cellulari e alcuni strumenti di misurazione e dosaggio per la droga.
Grazie alle testimonianze di clienti abituali, che hanno indicato il segno di riconoscibilità di uno dei tre ( la cresta rossa); i militari sono venuti a conoscenza anche delle consegne a domicilio che i fratelli spacciatori facevano : si muovevano in bici o in macchina a seconda della zona.
Come succede in una normale attività di commercio, anche qui succedeva a volte che i clienti più affezionati chiedevano di essere riforniti in anticipo, allora i tre adottavano un protocollo specifico : trattenevano un documento della persona in questione, affinchè questa poi pagasse per tempo .
Un operazione molto complessa che alla fine ha fatto partire l’ordine di custodia cautelare presso il carcere di Parma per i tre e una denuncia a piede libero per un altro nigeriano presente in casa al momento della perquisizione. Uno dei fratelli, senza fissa dimora è stato beccato in Via dei Mille mentre lavorava, gli altri due al momento dell’arresto si trovavano in casa.