Mafia nigeriana e mafie etniche fanno affari anche a Parma

Mafia nigeriana e mafie etniche fanno affari anche a Parma

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La “mafia nigeriana”, ma non solo, sarebbe ormai insediata nelle città dell’Emilia-Romagna grazie anche alla presenza dei richiedenti asilo. Lo sostiene il consigliere regionale Tommaso Foti (FdI) in un’interpellanza in cui cita proprio il ‘caso’ di Parma. “Al di là delle diverse posizioni politiche in materia di immigrazione, non c’è dubbio che quanto emerge dalla cronaca quotidiana dovrebbe suggerire agli amministratori pubblici valutazioni più meditate e iniziative per contrastare situazioni che non risultano più tollerabili”, sottolinea Foti.

Tommaso Foti (Fdi-An), in un’interpellanza, fa riferimento all’articolo di fondo pubblicato dalla Gazzetta di Parma del 22 agosto 2017, dove si denuncia l’insediamento in città “della mafia nigeriana, espressione del più vasto fenomeno delle mafie etniche. Una mafia che prospera gestendo alla luce del sole il business della droga e della prostituzione. Che si tratti di vera e propria mafia lo hanno ammesso le stesse forze dell’ordine, all’indomani della maxi retata di qualche giorno fa in piazzale Dalla Chiesa” (leggi il servizio dell’Eco di Parma).

Nell’articolo – aggiunge –  viene chiarito che “…delle sedici persone fermate, quindici erano nigeriane e ben otto erano richiedenti asilo e in quanto tali legittimate a soggiornare sul territorio nazionale in attesa dell’esito della propria domanda (con annessa possibilità di ricorsi e controricorsi che prolungano l’iter per anni)…”. Quanto rappresentato nell’articolo – commenta Foti – può essere esteso a ogni provincia emiliano-romagnola, dove le Forze dell’Ordine “devono quotidianamente occuparsi di persone dalla dubbia identità che, accampando fughe da teatri di guerra o persecuzioni, hanno invaso l’Italia”.

Una situazione “non più sopportabile”, ma anche “sconcertante” – spiega – se si pensa che la Regione “mostra giustamente il pugno duro nei confronti delle associazioni mafiose presenti e attive sul territorio regionale”, mentre il suo “silenzio è assordante nei confronti di queste nuove mafie”, che delinquono e mettono a repentaglio la sicurezza delle comunità quanto e più delle altre.

In realtà proprio la notte scorsa c’è stato un altro blitz in zona stazione (leggi), con 5 stranieri espulsi. Numeri che di fatto aggravano il quadro proposto dal consigliere regionale nella sua interrogazione.

Si potrebbe sospettare – sottolinea comunque Tommaso Foti – che la Regione consideri “la mafia come tale solo se italiana, mentre la consideri altra ‘cosa’ se straniera”, ma la realtà ci conferma – evidenzia il consigliere – che sul territorio “si stanno radicando vere e proprie bande di delinquenti stranieri, che, approfittando di un buonismo mal inteso e, ancora peggio, praticato, spacciano, rubano, sfruttano e uccidono”.

Foti chiede quindi alla Giunta di esprimere un giudizio sul ripetersi sul territorio regionale di tanti episodi criminali e la invita ad assumere iniziative nell’ambito delle proprie competenze, anche a fronte del fatto che le norme contenute nella legge regionale 18/2016, “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”, sembrano “del tutto inefficaci per contrastare adeguatamente queste nuove forme di mafia”.

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