Poste Italiane – Sindacati sul piede di guerra

Poste Italiane – Sindacati sul piede di guerra

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Dal 1° al 21 agosto ci sarà lo sciopero di ogni prestazione straordinaria e aggiuntiva (compresa la flessibilità operativa del personale addetto al recapito e il conto ore del personale addetto allo sportello) di tutto il personale di Poste Italiane della regione Emilia-Romagna.

Decisione assunta dalle Segreterie regionali di SLC-CGIL, SLP-CISL, FAILP-CISAL dopo che Poste Italiane, nonostante i precedenti scioperi, non ha dato risposte positive alle richieste dei lavoratori ed alle gravi carenze di personale in tutti gli ambiti produttivi e lavorativi presenti in regione (recapito, logistica e smistamento, uffici postali). Carenza di personale dimostrata dal fatto che sono tuttora in servizio centinaia di lavoratori con contratto a tempo determinato.

Situazione intollerabile che aggiunge ulteriori disservizi alla già critica condizione che si è manifestata con la consegna a giorni alterni e con un aumento costante dei pacchi Amazon da consegnare. Inevitabili le conseguenti code di clienti, con lunghi tempi d’attesa negli uffici postali.

Chiare e precise le richieste di SLC-CGIL, SLP-CISL, FAILP-CISAL per ovviare alla delicata situazione: trasformazione dei part time a full time, mobilità professionale verso la sportelleria, verifica e rivisitazione del progetto della consegna della corrispondenza a firma inesitata. Tuttavia, nell’ultimo incontro dello scorso 21 luglio tra azienda e sindacati, le richieste dei rappresentanti degli oltre 9000 lavoratori emiliano-romagnoli di Poste Italiane sono state totalmente ignorate, tanto da indurre le Segreterie regionali di SLC-CGIL, SLP-CISL, FAILP-CISAL a dichiarare lo sciopero.

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