Solomon Nyantakyi trasferito nel carcere di Parma e controllato a vista

Solomon Nyantakyi trasferito nel carcere di Parma e controllato a vista

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Solomon Nyantakyi ha lasciato il carcere milanese di San Vittore e da ieri è detenuto in quello di via Burla a Parma. Il 21enne ex promessa del calcio, accusato del duplice omicidio della mamma Patience e della sorellina Maddy di soli 11 anni, è in cella con un altro detenuto e sarebbe guardato a vista dalla Polizia penitenziaria che lo ha in custodia. Adesso il giovane è nella piena disponibilità del pm Paola Dal Monte che indaga sul terribile massacro dell’11 luglio scorso in quell’appartamento all’ultimo piano della palazzina al civico 21 di via San Leonardo.

E sono anche diversi i tasselli da mettere al posto giusto. Dopo l’autopsia che ha evidenziato la feroce violenza sulle due vittime anche dopo la morte e l’ultimo sopralluogo nella casa degli uomini della scientifica e della Squadra mobile, ci sono cose che soltanto Solomon potrà spiegare. A cominciare dal movente ancora poco chiaro. “Avevamo litigato” si è limitato a dire il ragazzo ai magistrati milanesi che lo hanno interrogato per primi dopo l’arresto operato dalla Polfer alla stazione centrale nella mattinata del 12 luglio. Ma è troppo poco per spiegare tanta ferocia. Le due vittime erano tornate appena un paio di giorni prima da un viaggio in Ghana, nel loro paese. Cosa è accaduto in quei giorni? Ma è ancora da colmare anche il “buco” di circa due ore tra l’omicidio, avvenuto secondo gli inquirenti verso le 14.30 di quel martedì 11 luglio, e le 16.30, quando il ragazzo è stato immortalato dalle telecamere della stazione di Parma. Cosa è successo in quelle due ore? E’ stato sempre da solo?

Solomon ha incontrato anche il padre, Fred, in tribunale a Parma, lo scorso 20 luglio, in occasione dell’udienza per l’incarico ai periti che avrebbero dovuto eseguire l’autopsia. Pochi minuti in cui sembra che il ragazzo abbia detto: “Non volevo ucciderle”. Poi più nulla. Probabilmente la difesa chiederà a breve la perizia psichiatrica per verificare la capacità di intendere e volere del ragazzo al momento dell’omicidio e più in generale le sue condizioni, visto che soffrirebbe di una grave forma di depressione.

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