Si è svolto stamane al tribunale di Parma l’incidente probatorio per l’acquisizione della perizia psichiatrica redatta dallo psichiatra bolognese Renato Ariatti, che ha certificato la piena capacità di intendere e di volere di Samuele Turco e di suo figlio Alessio al momento in cui veniva commesso il duplice omicidio all’Angelica Vip Club di San Prospero, e di perizie informatiche su tablet e telefoni.
Ma all’udienza non ha preso parte Samuele Turco, 42 anni, il principale imputato per quel delitto, morto suicida nel carcere di Parma nella tarda serata di martedì. E dal penitenziario di Reggio Emilia non è arrivato neppure Alessio Turco, 20 anni, il figlio, accusato con il padre di concorso in omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà. Il ragazzo – che ha sempre sostenuto di non aver ucciso nessuno, anche se era presente sul luogo del delitto – difeso dall’avvocato Elisa Furia, è oggi l’unico imputato per il duplice omicidio della “Kelly”, il trans Luca Manici, e di Gabriela Altamirano, ex compagna del padre.
La morte del padre ha evidentemente lasciato sotto schock Alessio che, come riportato nella perizia psichiatrica, aveva una certa sudditanza psicologica e mentale rispetto al genitore che oggi non c’è più. Il difensore del 20enne, vista la situazione, sembra orientato adesso a chiedere il rito abbreviato, che consentirebbe al giovane lo sconto di un terzo della pena e di evitare un eventuale ergastolo. Ma davvero quel ragazzo ha partecipato fattivamente al massacro? Ha sferrato qualcuna delle tante coltellate inferte alle due vittime? Di sicuro c’era. Era in quel casolare. Di sicuro ha aiutato il padre quantomeno a nascondere il coltello. Ma da questo a far altro ne corre.
Le due vittime, d’altra parte, sono state uccise a distanza di qualche ora. Il primo a cadere è stato Luca Manici, colpito da coltellate anche nelle parti intime. Dopo, con il telefono del trans, uno dei due Turco ha inviato un sms a Gabriela Altamirano: “C’è un cliente che ti aspetta”. E al suo arrivo è stata massacrata anche lei. Separatamente, dunque, un’azione che di per sé non avrebbe richiesto la presenza di più aggressori.