Per le Zebre questa è la settimana decisiva. I giocatori, dopo le perplessità delle prime ore e l’incontro con il presidente federale Alfredo Gavazzi, hanno cominciato la preparazione precampionato con lo staff guidato dall’head coach Michael Bradley, a Parma da maggio ma ancora senza un contratto in tasca. Così come da riscrivere – dopo l’uscita di scena della società privata che ha gestito finora la squadra e che ha chiuso sotto di un milione di euro – sarebbero i contratti di tutti i giocatori rimasti nella franchigia del Nord Ovest.
Tutte operazioni che dovrebbero vedere la luce in questa settimana con la nascita ufficiale delle Zebre Rugby Club srl, la newco a guida federale che dovrà garantire la partecipazione dei bianconeri al Pro12 che nel frattempo è già diventato Pro14 con l’imbarco di due franchigie sudafricane.
Gavazzi è atteso a Parma in queste ore per definire budget e dettagli con Andrea Dalledonne, 63 anni, ex Ad della Mille Miglia, chiamato a guidare la nuova società come amministratore unico. Diego Rivetti, invece, è il sindaco unico della nuova società.
Appena formalizzata la costituzione della società e l’incarico a Dalledonne, si passerà subito a definire i contratti per lo staff e i singoli giocatori. Ma non è tutto oro quel che sembra luccicare sotto il sole cocente di Parma. La vecchia società, in profondo rosso e senza alcuna possibilità di proseguire l’attività sportiva, non sembrerebbe infatti tanto disponibile a farsi da parte, tenendosi il suo milione di euro di passivo. Sembra che la società presieduta dal marzo scorso da Cosetta Falavigna, dopo le dimissioni di Stefano Pagliarini, pretenda ancora 400 mila euro dalla Federazione italiana rugby. Somma che conentirebbe di fatto di dimezzare il passivo, avviando una qualche contrattazione con i creditori per chiudere le partite aperte. Ma da Roma – dove il bilancio non è florido e si fa già fatica a garantire una nuova stagione delle Zebre – non hanno orecchie per queste sirene. E il braccio di ferro sarebbe quindi destinato a continuare.
Tralasciando le beghe societarie e parlando di sport, lo staff tecnico sarà composto dall’head coach irlandese Michael Bradley, da Alessandro Troncon, Carlo Orlandi e Roland de Marigny. Allo stato i tecnici dovrebbero poter contare su 36 giocatori, dei quali fanno parte i nuovi arrivati: il tallonatore Luhandre Luus, il pilone Sami Panico, il flanker Renato Giammarioli, l’apertura/estremo Matteo Minozzi (in questa fase più utile a numero 15 vista la carenza nel ruolo), eil mediano di mischia Riccardo Raffaele, freschi campioni d’Italia provenienti dal Calvisano; la seconda linea Leonard Krumov da Viadana; le fiamme Roberto Tenga, pilone, e Maicol Azzolini, apertura. Alcuni dei quali già ben conoscono la Cittadella del Rugby per esserci passati come permit player delle Zebre.
PILONI
Dario CHISTOLINI
Andrea DE MARCHI
Bartholomeus LE ROUX
Andrea LOVOTTI
Roberto TENGA
Sami PANICO
TALLONATORI
Tommaso D’APICE
Oliviero FABIANI
Andrea MANICI
Luhandre Luus
SECONDE LINEE
Valerio BERNABO’
George BIAGI
Gideon KOEGELENBERG
Leonard KRUMOV
FLANKER
Maxime MBANDA’
Johan MEYER
Derick MINNIE
Jacopo SARTO
Andries VAN SCHALKWYK
Renato GIAMMARIOLI
MEDIANI DI MISCHIA
Guglielmo PALAZZANI
Marcello VIOLI
Riccardo RAFFAELE
MEDIANI D’APERTURA
Serafin BORDOLI
Carlo CANNA
Maicol AZZOLINI
CENTRI/ALI/ESTREMI
Faialaga AFAMASAGA
Kurt BAKER (??)
Mattia BELLINI
Giulio BISEGNI
Tommaso BONI
Tommaso CASTELLO
Gabriele DI GIULIO
Matteo PRATICHETTI
Giovanbattista VENDITTI
Matteo MINOZZI
Forti dubbi ancora su Kart Baker: l’estremo neozelandese arrivato lo scorso anno a Parma, non ha gradito molto la situazione societaria che si è venuta a creare e ha più volte manifestato l’intenzione di andare via. E finora non è rientrato.
Dall’elenco dei giocatori a disposizione emergono in tutta la loro evidenza le grosse lacune di cui al momento soffrono le Zebre Rugby. Con l’addio di Baker e Padovani (al Tolone), ad esempio, l’unico estremo in ruolo sarebbe il nuovo Matteo Minozzi che però è prima di tutto un’apertura. L’alternativa è Mattia Bellini, che però servirebbe anche sulla linea dei tre quarti e all’occorrenza all’ala. Non proprio al completo inoltre il comparto dei piloni, dopo l’addio di Pietro Ceccarelli emigrato in Francia allo Oyonnax. Con Andrea Manici ancora indietro dopo il gravissimo infortunio riportato, anche sul fronte dei tallonatori sembrerebbe mancare qualcosa. Leggero anche il comparto dei mediani d’apertura, con il solo Carlo Canna in grado di dare continuità. Da valutare attentamente il numero di centri a disposizione: Tommaso Boni e Tommaso Castello potrebbero essere i titolari, con i soli Andrea Pratichetti e Faialaga Afamasaga (nella scorsa stagione non sempre pronto) disponibili al subentro. Mentre sulle ali rimangono soltanto Giamba Venditti e il rientrante da un lungo infortunio Gabriele Di Giulio. Con l’alternativa Bellini in caso di necessità. Un po’ poco per restare tranquilli una stagione intera. Insomma, senza avventurarsi in disamine tecniche, è evidente che alle Zebre mancano ancora almeno quattro/cinque unità. Che a questo punto potrebbero arrivare come permit player, scavando fra le promesse dell’Eccellenza.