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Maltempo a Parma e tromba d’aria a San Secondo: Regione chiede stato di emergenza nazionale

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Per i violenti temporali che a giugno hanno colpito l’Emilia Romagna, compresa Parma, e per la tromba d’aria che lo scorso 11 luglio ha devastato un’area di San Secondo, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha chiesto formalmente il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per eccezionali avversità atmosferiche. La richiesta riguarda le province di Ferrara, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Parma e Piacenza e comprende i danni provocati dal maltempo tra il 25 e il 29 giugno e l’11 luglio scorsi.

Dopo i sopralluoghi svolti dai tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione civile nei giorni scorsi, Bonaccini ha inviato la richiesta al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, e al capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio. La richiesta riguarda l’assegnazione di mezzi e poteri straordinari per effettuare con urgenza gli interventi necessari.

L’intervento nelle giornate di emergenza e i danni
Per fare fronte agli episodi meteorologici estremi, le Forze dell’ordine, le strutture operative, il volontariato di protezione civile hanno operato in sinergia con i Comuni, le strutture tecniche regionali e le Prefetture. A giugno ci sono stati complessivamente 1.300 interventi delle squadre dei vigili del fuoco, di cui 850 nelle sole giornate del 28 e 29 giugno; circa 470 gli interventi per l’evento dell’11 luglio. 40 le squadre di volontari di protezione civile coinvolte (120 persone).

Secondo una prima stima, derivante dalle segnalazioni e dai sopralluoghi effettuati finora, i danni sul patrimonio pubblico per il maltempo del 25-29 giugno ammontano a 3,4 milioni di euro (per il ripristino della viabilità interrotta, la rimozione di rami e alberi, interventi per coperture divelte, illuminazione e semafori ecc.). E’ ancora in corso la quantificazione dei danni che si sono verificati l’11 luglio.

Tra il 25 e 29 giugno una serie di perturbazioni ha attraversato l’Emilia-Romagna producendo temporali e fenomeni associati (violente raffiche di vento e grandinate) molto intensi, in particolare il 26 giugno nel modenese e il 28 nel ravennate: a Marzaglia, vicino Modena, si è registrata una burrasca fortissima con vento fino a 96 km all’ora; il vento ha toccato i 90 km/h anche nel capoluogo ravennate e la burrasca ha investito l’area costiera dei lidi, coinvolgendo anche il ferrarese. A Comacchio un cittadino è morto dopo essere stato travolto da un ramo staccato dal vento.

A Ravenna i forti venti associati ai temporali hanno fatto cadere centinaia di alberi che sono stati completamente abbattuti o spezzati. Le località più colpite sono state Ravenna città, Lido Adriano, Punta Marina e Marina di Ravenna. Si sono registrate pesanti ripercussioni sulla viabilità del capoluogo, con tutti i principali assi stradali statali, oltre alle strade cittadine, interrotti fino al mattino seguente; interrotte temporaneamente anche molte utenze e servizi per i danni alle linee elettriche, telefoniche e ferroviarie; ingenti danni ad edifici pubblici, privati e ad attività produttive, soprattutto campeggi e stabilimenti balneari sulla costa. Nel solo territorio di Ravenna ventidue persone hanno riportato traumi non gravi.

L’11 luglio si è verificato il passaggio di ulteriori temporali, che si sono formati ad ovest di Piacenza e nell’arco di poche ore hanno attraversato tutta la regione fino alla costa. Il sistema temporalesco ha prodotto grandinate e forti raffiche di vento, causa principale dei tanti alberi divelti e dei danni ad abitazioni e infrastrutture. Si sono generate anche due trombe d’aria: nella bassa Parmense, a San Secondo, con danni ad una ventina di abitazioni, stalle e attività produttive e sull’Appennino Reggiano, a Toano, dove il vento ha scoperchiato alcune abitazioni, poi evacuate. Danni puntuali da vento forte, grandinate e cadute di alberi sono stati registrati anche nelle province di Ferrara, Modena, Ravenna e Piacenza.

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