Salviamo Charlie Gard!

Salviamo Charlie Gard!

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Signor Direttore,
uno spettro si aggira per l’Europa, ed è quello dell’eutanasia. Un bambino resiste per l’Europa, e il suo nome è Charlie Gard. Non so se quando verranno pubblicate queste righe egli sarà ancora vivo. Sento però il dovere morale di parlare fuori dal “politicamente corretto” di sottili distinguo o silenzi di statisti, politici, giuristi e persino di alcuni uomini religiosi.

Qui l’accanimento terapeutico non c’entra nulla, perché non ci troviamo di fronte a uno stadio cosiddetto terminale in cui alcune terapie possono essere inutili o addirittura dannose. Qui si tratta di accompagnare una persona disabile fino alla sua morte naturale con quel minimo sostegno alle sue funzioni vitali come la respirazione, l’alimentazione e l’idratazione, sperando anche in eventuali tentativi sperimentali o futuri della scienza medica.

Ma non c’è proprio nessuno che difenda con forza e decisione questo bambino?

Quello che sta accadendo è di una gravità inaudita. Lo Stato si sta sostituendo ai genitori e obbliga il proprio apparato pubblico ad eliminare un bambino disabile, addirittura contro la volontà del proprio padre e della propria madre. Quello che però è impressionante, dall’altra parte, è il montare della protesta popolare, contro questa barbarie, soprattutto sui social network, di milioni di europei, e non solo, che si stanno identificando con il volto di Charlie e stanno dicendo: No, Charlie deve vivere!

Glauco Santi

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