Ponte Verdi: ritardo nel cantiere, slitta la riapertura

Ponte Verdi: ritardo nel cantiere, slitta la riapertura

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Il Ponte Verdi sul Po, che collega Roccabianca alla provincia di Cremona, non riaprirà il 1 luglio come annunciato al momento della chiusura per lavori di consolidamento, avvenuta due mesi fa. La riapertura al transito dell’importante viadotto slitta infatti di una settimana, causa ritardi nel cantiere avviato dalla Provincia di Cremona, con il sostegno della Regione Lombardia.

Lo ha annunciato oggi in Provincia, rispondendo a una interrogazione, il presidente Filippo Fritelli. La Provincia di Parma, tra l’altro, non ha ancora i fondi necessari per procedere ai lavori di propria competenza per la ristrutturazione del ponte.

1 COMMENTO

  1. Proseguono i disagi per tutti gli abitanti della Bassa parmense che, per motivi di lavoro, studio o familiari, devono raggiungere Cremona. La riapertura del ponte slitterà ancora di diversi giorni. Nonostante il ritardo, però, non posso far altro che ringraziare la Regione Lombardia e la Provincia di Cremona che hanno fatto la loro parte. Continuano ad essere, invece, latitanti la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Parma. La Provincia deve ancora stanziare il proprio contributo e, quindi, considerando i tempi tecnici necessari per arrivare all’avvio del cantiere possiamo presupporre che prima del 2018 non si eseguirà l’intervento di competenza emiliana. E’ davvero triste notare il disinteresse della Regione verso questa opera. Il presidente Bonaccini e gli amministratori regionali forse sono convinti che la Regione si chiami Romagna e non Emilia Romagna. Altrimenti non si spiegherebbe il totale disinteresse per la nostra provincia. E non parlo solo della Bassa, ma anche della montagna e della provincia tutta. Bonaccini e i suoi colleghi sono sempre presenti quando bisogna prendersi il merito di eventi e manifestazioni organizzati grazie all’impegno dei parmensi che amano la loro terra. Al contrario, latitano quando bisogna occuparsi di questioni serie come, appunto, le infrastrutture. Consiglio a tutti loro un bel ripasso di geografia, per rendersi conto che Emilia e Romagna sono un’unica regione.

    Nicolas Brigati
    Coordinatore provinciale FI Giovani Parma

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