Cacciate Daniele Ghirarduzzi dal Movimento 5 Stelle perché ha mostrato “la sua vera natura di nemico del M5S e di portaborse del PD”. Non è vero, cacciate dal M5S Paolo Sassi e tutti quelli del MeetUp Ducato 5 Stelle. Alla vigilia del ballottaggio che deciderà chi tra Federico Pizzarotti e Paolo Scarpa guiderà il Comune di Parma, nel Movimento 5 Stelle – o meglio tra ciò che ne resta – volano letteralmente gli stracci. Accuse reciproche tra le due opposte fazioni, una delle quali, quella di Ghirarduzzi, spazzata via dal voto popolare, ha però l’imprimatur dello Staff di Beppe Grillo ed è quindi quella ufficiale.
L’altra, il Parma Ducato 5 Stelle, rappresentata da Paolo Sassi, che ha indicato in Pizzarotti il candidato da votare, attacca pesantemente Ghirarduzzi che ha invece invitato gli elettori a non votare l’ex pentastellato sindaco uscente. Uno scontro in casa che inevitabilmente si trasferisce sul campo alla vigilia delle elezioni. Ma è una guerra intestina che si trascina da anni con gli Amici di Beppe Grillo sempre più critici nei confronti dell’amministrazione Pizzarotti.
“Daniele Ghirarduzzi, l’ex candidato sindaco della lista che sciaguratamente lo Staff del M5S aveva certificato, nonostante le richieste in senso contrario da parte di moltissimi iscritti e dello stesso MeetUp Parma Ducato 5 Stelle, e che con un risultato elettorale del 3% è riuscito a portare la presenza del M5S in Consiglio Comunale dai 22 Consiglieri del 2012 a zero, ha dato ieri sui social, e oggi sulla stampa locale, chiara indicazione di voto, nel ballottaggio, per il candidato del PD – tuona Paolo Sassi del Parma Ducato 5 Stelle -. La cosa non ci stupisce: è dal 2012 che Ghirarduzzi ed il suo sparuto gruppo di seguaci lavorano apertamente per la distruzione del MoVimento a Parma, impresa che purtroppo gli è riuscita, grazie anche al fatto che a livello regionale e nazionale le numerose segnalazioni e richieste di intervento inviate, ultima la richiesta di espulsione del Giugno 2016 da parte di tutti i portavoce della Provincia, sono rimaste inascoltate. Con la mossa odierna Daniele Ghirarduzzi ha gettato la maschera, rivelando la sua vera natura di nemico del M5S e di portaborse del PD“.
Ma non finisce qui. “Gli iscritti al M5S del MeetUp Parma Ducato 5 Stelle invitano tutti gli iscritti, gli attivisti, e gli elettori che lo hanno votato al primo turno in buona fede, credendo di votare per un autentico rappresentante del M5S, a prendere atto della realtà da noi sempre denunciata, e ad isolare politicamente Daniele Ghirarduzzi, che anche formalmente non ha più alcun titolo per rappresentare il MoVimento 5 Stelle – tuona ancora il co-organizer Paolo Sassi -. Invitiamo i cittadini di Parma, gli iscritti e gli elettori del MoVimento 5 Stelle a recarsi alle urne domani 25 Giugno, a non tener in alcun conto le indicazioni di Daniele Ghirarduzzi, ed ad esprimere il proprio voto avendo come unico riferimento ed obiettivo il bene della città e l’interesse dei cittadini di Parma”.
Sassi promette quindi che “gli iscritti del MeetUp Parma Ducato 5 Stelle si faranno carico di ricostruire una presenza credibile del MoVimento 5 Stelle a Parma, il che potrà avvenire previa effettuazione di una vera e propria “pulizia etica”, tramite una radicale bonifica che conferisca simili scorie nella discarica della storia politica locale del Movimento” e chiedono “a tutti i portavoce M5S nei Consigli Comunali del Parmense, nel Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna ed in Parlamento“, di avviare “formalmente il procedimento per l’espulsione di Daniele Ghirarduzzi dal MoVimento 5 Stelle, a norma dell’art. 4, lettera b) del Regolamento, per aver adottato e pubblicamente manifestato, anche tramite comunicati ed interviste rilasciate alla stampa, comportamenti contrari ai doveri specificati nell’art. 1 lettera e) dello stesso regolamento, che fa obbligo agli iscritti di “astenersi da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine o l’azione politica del MoVimento 5 Stelle o di avvantaggiare altri partiti”.
Un pugno dritto nello stomaco, non c’è che dire, ma Daniele Ghirarduzzi non ci sta a fare la figura dello sparring partner e di certo non porge neppure l’altra guancia.
“A causa dell’uso strumentale e falso dei contenuti da me postati in un social network da parte dei media, molti sono caduti in inganno pensando che intendessi fornire una indicazione di voto – replica il candidato sindaco dei 5 Stelle -. Preciso che ciò non corrisponde assolutamente a verità. Sfido chiunque a dimostrare che ho scritto di votare il candidato Scarpa o che ho invitato a votare il candidato del Pd. Ho sostenuto invece che se un elettore – e sottolineo “se” – non vuole consegnare il Comune di Parma nelle mani del Pd, egli non dovrebbe votare Pizzarotti, che tutti a Parma sanno essere sostenuto dalla corrente renziana del Partito Democratico. Chi intende votarlo è giusto che lo sappia. A chi ritenesse invece di non votare Pizzarotti rimarrebbe più di una opzione: votare Scarpa, non andare a votare (scelta che come già detto il M5S non condivide) o votare scheda nulla, e su queste opzioni non sono entrato nel merito”.
Ghirarduzzi ribadisce dunque che “il M5S non dà indicazioni di voto per il ballottaggio. Io non ho mai detto di votare qualcuno, né lo farò, a meno che non sia del MoVimento, pertanto considero questo argomento chiuso”.
In sostanza quella di Ghirarduzzi non era una indicazione di voto per qualcuno, ma – presa alla lettera – era certamente contro qualcuno. Questione chiarita ed incidente chiuso. Almeno sotto l’aspetto del voto.
Interviene infatti anche il M5S “ufficiale” di Parma che accusa il MeetUp Ducato 5 Stelle di essere “nato a pochi mesi dal voto soltanto per contrastare il MoVimento 5 Stelle di Parma“, sostenendo tra l’altro che il componente più attivo sarebbe “il padre dell’addetto stampa del sindaco uscente“. I pentastellati ribadiscono che “Daniele Ghirarduzzi è l’unico certificato a parlare a nome del MoVimento nazionale ed è l’unico, infatti, che si è potuto presentare al voto” e diffidano “formalmente i seguaci di Pizzarotti dall’abusare di logo e simbolo, e dal diramare comunicati con un nome che ingenera confusione. Li invitiamo a sostenere il loro candidato sindaco di Effetto Parma e a non inquinare le nostre azioni soltanto per creare caos”.
“Di queste loro azioni – conclude il M5S di Parma – abbiamo dato informazione allo staff di Beppe Grillo chiedendo che la diffida arrivi anche da parte sua, e di valutare l’espulsione dei componenti di Ducato a 5 Stelle dal MoVimento, che soltanto noi rappresentiamo in questa tornata elettorale, poiché essi stanno adottando comportamenti gravemente lesivi dell’immagine del M5S e dei suoi valori. Costoro facciano una scelta, escano dal MoVimento e seguano l’avventurismo dei Pizzarotti e delle Cassimatis“.
Una bagarre in piena regola in casa 5 Stelle dopo il voto che ha cancellato il Movimento dalla geografia politica comunale. Bisogna ricostruire tutto a partire dalle macerie elettorali, un’impresa titanica di per sé ma ancor più dura se si continuano a lanciare Sassi contro le Stelle.