Lo avevano preso con le mani nella marmellata nello scorso febbraio a Collecchio, adesso per lui arriva un nuovo provvedimento di arresto. Il reato è sempre lo stesso, rapina in banca, ma questa volta le manette arrivano dalla Basilicata. I Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina hanno notificato oggi nel carcere di Parma l’ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del tribunale di Lagonegro a carico di F.S., 47 anni, catanese, accusato della rapina a mano armata consumata il 10 ottobre 2016 alla Banca del Cilento di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania.
In quel caso due rapinatori armati, durante l’orario di pausa pranzo degli impiegati, dopo aver tagliato la lamiera e parte del vetro antiproiettile, si sono introdotti da una finestra sul retro sorprendendo due impiegati di cassa, intenti in operazioni di resoconto giornaliero. Sotto la minaccia di un taglierino ed una pistola semiautomatica, i due si sono quindi fatti consegnare 10.000 euro. Una rapina consumata in soli 5 minuti.
Secondo i Carabinieri, quel rapinatore armato di pistola era proprio F.S., l’uomo rinchiuso dallo scorso febbraio nel carcere di via Burla, a Parma. I malviventi sarebbero quindi fuggiti verso la Sicilia a bordo di un Nissan Juke di colore grigio metallizzato, seguito dai militari attraverso le immagini della videosorveglianza.
Il catanese F.S. era nel carcere di Parma perché arrestato nell’ambito dell’operazione “Broken Window” dei Carabinieri della Compagnia di Salsomaggiore, che si erano accorti durante il fine settimana che un vetro della filiale Cariparma di Collecchio era stato manomesso. Intuendo cosa stava per capitare, il lunedì alcuni militari si sono improvvisati dipendenti della banca ed hanno atteso, insieme ai colleghi all’esterno, l’arrivo dei rapinatori (leggi).