Di questo si parlerà venerdì 16 giugno, dalle 17.30, alla libreria Fiaccadori di strada al Duomo, traendo spunto dal libro biografico da poco uscito dalle Edizioni Paoline con il titolo “L’artista che trovò Dio”. Interverranno l’autrice, Valentina Alberici – piacentina, nata un anno dopo la scomparsa di don Milani, ma da tempo ormai residente nel Parmense – don Matteo Visioli, Rita Torti del Coordinamento Teologhe Italiane, e Matteo Billi, presidente regionale dell’Ucsi, l’associazione dei giornalisti cattolici.
Cosa c’entrano i giornalisti cattolici? Il tema dell’incontro è “Don Milani, vocazione e provocazione”. Tra queste ultime si inseriscono in particolare due lettere poco note del sacerdote ma considerate dei capolavori assoluti ed ora riportate in appendice al volume della Alberici.
“Un muro di foglio e di incenso” è la lettera del 1959 che don Milani ha inviato al direttore di una rivista politica di ispirazione cristiana, uno scritto di rara lucidità e profondità con il quale il sacerdote di Barbiana “scuote” una stampa cattolica troppo timorosa. La lettera non verrà mai pubblicata, anzi resterà inedita fino alla morte di don Milani ed è ancora poco nota al pubblica. Saranno cambiate le cose dal 1959?
L’altro scritto riportato nel libro è la straordinaria Lettera ai giudici del 1965, anche questo un tema di scottante attualità.
Valentina Alberici nel suo nuovo libro approfondisce in particolare il periodo della conversione del giovane Milani, trasformato da Lorenzo in Don Lorenzo. E attraverso la figura del sacerdote offre anche un racconto storico dell’Italia d’allora.
Se “L’artista che trovò Dio” è certamente uno dei titoli che non può mancare nella libreria di casa, altrettanto l’incontro di venerdì 16 giugno alla Fiaccadori è un appuntamento da non perdere per scoprire o riscoprire don Milani come punto di riferimento di oggi e “navigatore satellitare” di domani.