Quali politiche di welfare per Parma e i parmigiani? Questa la domanda alla quale dovranno rispondere i candidati sindaco di Parma, convocati dal Consorzio Solidarietà Sociale nella sede via Cavagnari 3 per giovedì 1 giugno alle 16.30. Un incontro aperto a tutta la cittadinanza, in cui ogni candidato alla poltrona di primo cittadino dovrà fornire la sua “ricetta” sulla base di un corposo documento in cui sono stati messi n ero su bianco i “bisogni” della collettività.
L’iniziativa sarà introdotta da Danilo Amadei, coordinatore del “Comitato di Indirizzo per un nuovo Welfare” e moderata da Fabio Faccini presidente del Consorzio Solidarietà Sociale di Parma, che rappresenta 31 cooperative sociali che operano nelle aree del disagio adulti, disabili, giovani e minori.
Le priorità sono famiglie e infanzia, ma secondo i promotori oggi se ne parla sempre più come di un costo, di un peso di cui liberarsi delegandolo ad altri soggetti al di fuori delle Istituzioni.
“Le famiglie sono in affanno – sostiene il Consorzio nel suo documento -. Sono sempre più fragili e sole. I figli al loro interno richiedono costanti punti di riferimento “adulti” con cui confrontarsi e crescere. Anche i genitori desiderano luoghi di confronto veri, concreti, capaci di aiutare nella crescita dei figli”. Un ambito nel Consorzio ha operato e oggi rilancia il “Parma children” per mettere insieme tutte le esperienze pubbliche e del terzo settore che operano con i bambini.
Necessario inoltre combattere l’abbandono scolastico: nel 2010 erano soltanto 30, adesso sono diventati 240 i ragazzi che lasciano gli studi prima dei 16 anni. “E’ un fatto inaccettabile che ci fa tornare indietro di oltre trent’anni. Le cui responsabilità non sono certo solo dell’ente locale, ma le cui ricadute negative sono a carico del Comune“, sottolinea il Consorzio, che oltre ad indicare propri progetti chiede la presenza del Terzo settore nel “Patto per la scuola”.
Dopo la scuola, però, serve il lavoro per tutti, anche per quei ragazzi con disabilità o fragilità psicologica passati, dopo gli studi, “da un tempo tutto organizzato ad uno completamente vuoto tutto a carico delle famiglie con il paradosso che già da anni esistono posti disponibili nei servizi accreditati con il Comune stesso”. Servirebbero quindi – secondo il Consorzio – percorsi che avviino l’orientamento post scuola superiore già dal penultimo anno con strategie concordate tra scuole, famiglie, servizi e il Consorzio.
Il Consorzio chiede quindi l’applicazione della legge 381 per evitare di “scontrarci con gare al massimo ribasso, con “furbizie” normative e contrattuali, con comportamenti non rispettosi di leggi e contratti dopo le assegnazioni degli appalti”. Non solo, “occorre che ci siano verifiche più stringenti sugli appalti che spesso, a causa dei ribassi, vanno a colpire i lavoratori, oltre alla qualità del lavoro“.
Si parlerà inoltre dell’applicazione sul territorio della legge sul “dopo di noi”, di servizio civile diffuso (“E’ paradossale che il Comune di Parma abbia meno volontari in servizio civile di singole cooperative sociali“, sottolinea il Consorzio) e della necessità di strutturare reti con chi lavora nella marginalità e nelle emergenze.