Lavoro, legalità e appalti, welfare, società partecipate e trasporto pubblico locale, immigrazione. Cinque temi forti per il futuro della città sottoposti – con un vero e proprio documento programmatico – da Cgil, Cisl e Uil ai candidati sindaco in corsa per le amministrative dell’11 giugno a Parma. Ad ascoltare le proposte dei sindacati – formulate dai segretari generali Massimo Bussandri della Cgil, Federico Ghillani della Cisl e Mario Miano della Uil – si sono presentati soltanto sei dei dieci candidati in corsa, a cominciare dal sindaco in carica Federico Pizzarotti, poi Luigi Alfieri, Daniele Ghirarduzzi, Filippo Greci, Ettore Manno e Paolo Scarpa.
I sindacati hanno chiesto un Tavolo permanente per le questioni legate al lavoro che vigili anche sulla qualità dell’occupazione, formazione professionale e alternanza scuola/lavoro. Lavoro che si lega anche al sistema degli appalti, di cui i sindacati rivendicano l’importanza del Protocollo sottoscritto dal Comune.
Sul Welfare, invece, Cgil, Cisl e Uil chiedono di incentivare la lotta all’evasione fiscale, destinando il maggior gettito proprio ai servizi alla persona. E le cooperative alle quali vengono affidati i servizi dovranno fornire certificazioni etiche. Non solo, i sindacati chiedono di essere ammessi, almeno una volta all’anno, alla riunione della Conferenza territoriale sociale e sanitaria.
Altro tema spinoso è quello dell’immigrazione, piuttosto sentito a Parma e sul quale si sta consumando lo scontro politico in campagna elettorale. Cgil, Cisl e Uil puntano chiaramente all’integrazione e chiedono l’attivazione di strumenti utili e condivisi, come un portale internet, in cui mettere insieme tutte le informazioni relative ai progetti in corso sul territorio.
Ultima questione, infine, le società partecipate e quelle che hanno in affidamento servizi pubblici. Che secondo i sindacati confederali vanno messe sotto stretta osservazione attraverso la creazione di un tavolo di monitoraggio che ne verifichi conti e gestione.
Secondo Bussandri, Ghillani e Miano, si tratta di proposte concrete e non di un programma alternativo a quello dei candidati sindaco, sulla base delle quali avviare un dialogo serio e costruttivo in vista del voto e soprattutto dopo.
Documento approvato e condiviso in linea di massima dai candidati presenti, con qualche dissonanza da parte di Daniele Ghirarduzzi del M5S, che chiede ben “più coraggio” sulle scelte da compiere.