In un libro il Parma ai tempi di Scala

In un libro il Parma ai tempi di Scala

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Un vero e proprio Amarcord allo stadio Tardini per la presentazione del libro “Il Parma di Scala”, firmato da Guglielmo Trupo e Mattia Fontana con la preziosa prefazione di un altro grande ex come Asprilla. Per il presidente del Parma Calcio 1913, Nevio Scala, un tuffo in un passato glorioso per i crociati, di cui facevano parte Lorenzo Minotti, Luigi Apolloni, Sandro Melli e Fausto Pizzi, presenti all’incontro proprio per rievocare quei momenti. Presente anche Fulvio Ceresini, che si è definito “uno degli artefici dell’arrivo di Scala a Parma”, che riuscì addirittura a soffiare il posto a un altro candidato di lusso come il giovane Marcello Lippi.

Guglielmo Trupo e Mattia Fontana hanno svelato un altro interessante retroscena: a indurli a scrivere questo libro è stato l’acquisto di Antonio Cassano. Un personaggio che non si presta a un gruppo come quello del Parma. Da qui la decisione di rivangare i momenti d’oro della gestione Scala “per capire qual’era il legame d’amore che aveva legato la città a quella squadra”.

Segreto svelato dallo stesso presidente Scala: grande umiltà e consapevolezza. “Se ognuno di noi riesce ad accettare i propri limiti diventeremo una squadra vincente”, la frase che l’allora tecnico ripeteva ai suoi ragazzi e che mister Luigi Apolloni oggi ha fatto sua.

Ma per il presidente Nevio Scala quella di oggi è stata una giornata importante anche per un altro appuntamento che lo ha visto protagonista, insieme ad Apolloni, all’istituto tecnico agrario Fabio Bocchialini, per l’incontro “Due vite nei campi” con gli studenti. Entrambi hanno raccontato le loro storie iniziate quasi per caso.

Bocchialini

“Da ragazzino – ha detto Nevio Scala – non ho mai pensato di fare il calciatore, credendo sempre, anche quando ero fuori, nel Settore Giovanile del Milan, di tornare a casa mia, dalla mia famiglia di agricoltori. Poi, l’impegno quotidiano, in questo sport, mi portò magicamente a diventare un giocatore, quindi allenatore, ora presidente, ma quel filo non si è mai spezzato. Anzi, è diventato ancor più robusto”.

Luigi Apolloni ha invece ricordato un fatto importante del suo rapporto con l’allenatore Scala: “Questa persona ci ha educato, quando ci allenava, ad accettare, nel gruppo, il limite dei propri compagni. Un insegnamento che da allora porto sempre con me”.

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