Collaboratore di giustizia da più di un anno, Giuseppe Giglio punta il dito sull’ex assessore comunale alle Politiche per l’infanzia e la scuola , Giovanni Paolo Bernini condannato a 12 anni e mezzo. Secondo il pentito, Bernini avrebbe intrattenuto rapporti poco chiari con l’imprenditore edile Francesco Falbo, accusato del riuso di soldi all’interno della cosca. Il racconto di Giglio parla di un appuntamento tra lui e Falbo , nel quale proprio l’imprenditore avrebbe fatto intendere che per qualsiasi problema burocratico a livello comunale non ci sarebbero stati intoppi. Lui stesso, secondo Giglio avrebbe avuto avuto problemi su una sanatoria che Bernini avrebbe poi risolto. Il Pm, Beatrice Ronchi e il presidente della Corte chiedono spiegazioni in merito , di essere più preciso. Giglio dice che si trattava di ” irregolarità su su una costruzione, cioè su una mansarda creata abitabile” per la quale l’ex assessore alla scuola avrebbe dato una mano al Falbo. La posizione dell’ex assessore si complica, data l’accusa di aver preso voti dalla cosca per le elezioni del 2007. Giglio aveva già accusato Bernini, il 9 maggio 2016 ma poi non aveva confermato le sue parole al tribunale di Reggio Emilia il 18 novembre successivo. Venerdì 26 maggio, verrà ascoltato il maresciallo Emidio D’Agostino del Nucleo Investigativo di Modena, (uno degli uomini che hanno lavorato all’inchiesta Aemilia). Il militare sarà ascoltato in merito alla credibilità di Giglio. Per la difesa di Bernini, rappresentata dall’avvocato Carra, i racconti di Giglio sarebbero inverosimili.