Un anziano in carrozzina spinto in discesa fino ad andare a sbattere, un altro ospite con un dito rotto, diverse aggressioni di tipo verbale. Ma ci sarebbe anche un anziano, che ha denunciato delle percosse, giudicato poco dopo quelle rivelazioni incapace di intendere e di volere. Sarebbero questi alcuni dei maltrattamenti denunciati in un esposto dall’ex coordinatrice della Casa di riposo “Lorenzo Peracchi” di Fontanellato. Ma il tutto sarebbe riferito a uno soltanto dei due nuclei in cui è suddivisa la struttura e i comportamenti sopra le righe sarebbero attribuibili a due-tre persone, mentre il diretto superiore non avrebbe controllato come dovuto.
A rendere nota la situazione che a Fontanellato si trascinerebbe da quasi due anni, il responsabile del sindacato autonomo Usb di Parma, Carlo Rasmi, al quale si sono rivolti alcuni lavoratori della struttura gestita dalla cooperativa sociale Proges, iscritti ad altre organizzazioni sindacali.
LA CONFERENZA STAMPA DEL SINDACATO USB
Carlo Rasmi ha sottolineato come nell’altro nucleo della casa di riposo che ospita una sessantina di anziani ed occupa una trentina di unità di personale, vada tutto nel migliore dei modi, mentre soltanto in un settore si registrano comportamenti non consoni. Il tutto perpetrato nel tempo senza che i responsabili della struttura abbiano preso mai provvedimenti.
Sulla vicenda ha acceso un faro anche la Procura della Repubblica di Parma e i Carabinieri di Fontanellato hanno già ascoltato numerosi dipendenti della struttura come persone informate sui fatti. L’esposto – come ha spiegato Rasmi – è arrivato dopo che l’ex coordinatrice della Casa di riposo ha segnalato invano ai diretti superiori le informazioni ricevute nell’ambito di una riunione con il personale. A sottoscrivere la denuncia sarebbe stata anche un’altra persona che opera nella struttura con un ruolo di responsabilità, ma successivamente avrebbe ritrattato.
Ma proprio quell’esposto, secondo il sindacato Usb, sarebbe poi costato il posto alla stessa coordinatrice, sollevata dall’incarico dalla Proges. Stando a quanto raccolto dall’Unione sindacale di base, in quella sezione della “Peracchi” ci sarebbe un clima di continua intimidazione sul personale, spesso vittima di “discriminazioni” di carattere sindacale se non allineato a un gruppetto.
“In questa vicenda non ci sono solo fatti singoli che noi riteniamo gravi – ha sottolineato tra l’altro Rasmi – ma c’è un contesto di comportamenti del quale la Proges non ha mai preso atto“.
L’Usb – che ha già incontrato diverse volte la Proges, trovando davanti “un muro di gomma” – chiede adesso l’immediato reintegro della coordinatrice (tanto che non sarebbe stato neppure nominato un successore) e l’allontanamento – sospensione o trasferimento ad altro incarico – delle persone coinvolte nelle vicende sulle quali sta indagando adesso l’autorità giudiziaria e di chi “per anni ha girato la testa dall’altra parte“.
La vicenda è finita anche sul tavolo del governo regionale attraverso un’interrogazione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle.
La Lombardia è la prima regione che ha previsto l’adozione di sistemi di videosorveglianza nelle case di riposo; le telecamere verranno installate nelle zone comuni e a tutela della privacy le immagini saranno criptate. Si può fare anche altrove, in attesa di una legge nazionale, per contrastare i maltrattamenti e gli abusi sia nelle scuole dell’infanzia che nelle strutture socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità?