“Parma merita un’amministrazione che sappia individuare le difficoltà nelle quali si dibattono tanti cittadini e famiglie promuovendo da una parte atti concreti per rispondere alle loro criticità e attuando dall’altra una politica che tenda a superare il sistema dell’assistenzialismo. Al contrario in questi ultimi anni, la politica locale del welfare si è limitata ad una faticosa e talvolta non puntuale gestione dell’ordinaria amministrazione, mentre i riflessi di una pesante e lunga crisi economica e sociale del nostro sistema sia territoriale che nazionale avrebbero richiesto una straordinaria capacità innovativa”.
Lo dicono i rappresentanti della lista civixa “Insieme per il futuro”, schierata al fianco di Laura Cavandoli candidata a sindaco di Parma per il centrodestra. Nel loro programma c’è il passaggio da un welfare fatto di “Servizi Sociali come reazione al disagio” a un welfare di “tutela e promozione del benessere, intese come prevenzione del disagio stesso”.
Un salto di qualità che richiede una visione globale dei servizi alla persona – sostengono i rappresentanti della lista civica – e non una gestione segmentata e frazionata, oltre ad una serie di interventi volti al raggiungimento di precisi obiettivi come “rafforzare l’autosufficienza della persona in modo da prevenire il formarsi del bisogno nella fase successiva della vita stessa; la capacità di offrire continuamente opportunità a cui corrispondono, o devono corrispondere, responsabilità della persona destinataria; coniugare la caratteristica dell’universalità con quella della personalizzazione e anche della selezione dell’intervento, perché i bisogni non si presentano in modo uguale in tutte le persone”.
Dunque, secondo la lista civica “Insieme per il futuro” il disagio va combattuto prima che si creino le condizioni per la sua formazione e in questo processo di basilare importanza diventa la “responsabilità individuale per cui si ristabilisce l’inscindibilità dei diritti e dei dover nel senso che ogni persona ha diritto ad una società che ne tuteli il proprio benessere, ma ha il dovere di rendersi responsabile in questo processo”. Alla sinergia tra pubblico e privato per raggiungere un benessere , che non è quindi solo un diritto di pochi ma anche un dovere di tutti, si aggiunge l’importanza del ruolo conferito alla famiglia, “in quanto nucleo primario di qualunque welfare, in grado di tutelare i deboli e di scambiare protezione e cura, perché sistema di relazioni, in cui i soggetti non sono solo portatori di bisogni, ma anche di soluzioni, stimoli e innovazioni”.