Maxi rissa in via Trento, lettera aperta di Alfieri alle istituzioni

Maxi rissa in via Trento, lettera aperta di Alfieri alle istituzioni

1695
0
CONDIVIDI

La maxi rissa che martedì sera, verso le 22.30, ha terrorizzato la zona di via Trento sembra essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il candidato sindaco di Alfieri per Parma, Luigi Alfieri, ha inviato una lettera aperta al prefetto Giuseppe Forlani, al sindaco Federico Pizzarotti e al questore Pier Riccardo Piovesana per chiedere provvedimenti urgenti da assumere in seno al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.

Martedì sera, poco dopo le 22.30, nel cuore del quartiere San Leonardo, tra Via Trento e Piazzale Rastelli – ricorda Luigi Alfieri nella sua lettera aperta – si è scatenata una guerriglia tra bande di spacciatori, clamorosa e senza precedenti, di una gravità assoluta e non più tollerabile. Le immagini diffuse dalla stampa locale e dai siti web sono agghiaccianti. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza. Il quartiere è da anni in condizioni di degrado e tenuto sotto scacco da bande di pusher che, oltre a svolgere attività criminali, eseguono un costante controllo del territorio per conto di associazioni malavitose”.

Una denuncia pesante, quest’ultima, che dovrebbe far drizzare le antenne sulle infiltrazioni criminali sul territorio.

Le reazioni della popolazione locale sono di rabbia, sconforto e rassegnazione, sentimenti ai quali non dobbiamo arrenderci – continua Alfieri -. San Leonardo chiede aiuto per uscire da un pericoloso tunnel. Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha il dovere di dare un segnale forte per alimentare di nuovo il coraggio e la speranza. Per mostrare che le istituzioni sono più forti della criminalità. Per spezzare una catena di violenza e degrado che ha messo in ginocchio non solo il San Leonardo. Si può e si deve fare. Per questo riteniamo doveroso che si riunisca con urgenza il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Da questa sede – conclude Alfieri – devono uscire soluzioni concrete per risolvere una situazione che perdura da troppo tempo. Gli abitanti del quartiere e più in generale tutti i cittadini hanno diritto a una vita normale e la sicurezza è la base irrinunciabile di una convivenza civile”.

Nessun commetno

Lascia una risposta: