Venti laboratori formativi gratuiti, eventi e conversazioni pubbliche per professionisti, genitori e adulti che condividono responsabilità educative. Questi i temi della seconda edizione del CantierEducare, il festival, a cura della Libera Università dell’Educare (struttura di alta formazione della Coop. Sociale EcoS-Med), realizzato con il sostegno della Fondazione Cariparma e il patrocinio della Regione Emilia Romagna. L’appuntamento è al Teatro Due di Parma dal 22 al 27 maggio per continuare a riflettere sull’educazione. Sei giorni fitti di appuntamenti, presentati stamane in conferenza stampa da Paolo Andrei, presidente della Fondazione Cariparma, e Michele Gagliardo, componente del collegio formatori della LUdE e responsabile nazionale formazione di Libera.
«Fondazione Cariparma opera da anni per sostenere e accompagnare la crescita del senso di comunità e il CantierEducare – sottolinea Paolo Andrei – agisce su uno dei bisogni più urgenti. Ora più che mai è necessario mettere a confronto esperienze e competenze diverse per comprendere quali possano essere le vie d’uscita per superare le emergenze educative. In questo anno e mezzo di lavori,tra un’edizione e l’altra,abbiamo portato con noi, in particolare, le parole di don Luigi Ciotti e il suo discorso sulla ‘città educativa’. Da quelle parole siamo ripartiti per allargare ancora di più l’area di intervento, coinvolgendo, attraverso incontri di avvicinamento alla seconda edizione, chi nel nostro territorio opera da anni nel campo delle emergenze educative e della formazione”.
Il tema conduttore del CantierEducare quest’anno è la corporeità, più precisamente le pratiche educative nell’incontro con i corpi in crescita. Che ruolo ha il corpo nelle didattiche e nelle pedagogie? È possibile educare i corpi in crescita senza coccolarli, ignorarli o inibirli? A queste domande proveranno a rispondere ventiquattro esperti, provenienti da discipline e approcci diversi, tra cui lo psicanalista argentino Miguel Benasayag, il filosofo Silvano Petrosino, il membro dell’Accademia dei Lincei Carlo Sini, il padre della pedagogia speciale italiana Andrea Canevaro, il sociologo Sergio Manghi, l’imprenditore ed ex direttore della Rai Pier Luigi Celli, autore della lettera aperta a Repubblica “Figlio mio lascia questo paese”.
«Il corpo è il primo transito educativo – sottolinea Michele Gagliardo della LUdE – quello attraverso cui attribuiamo significato alle cose del mondo. Da qui parte il CantierEducare, per una settimana di riflessioni destinate a operatori e adulti che condividono responsabilità educative a vario livello, con approfondimenti quotidiani che si articolano in quattro momenti: prolusioni a inizio giornata,interventi di esperti che presentano il tema specifico del giorno; cinque laboratori formativi tematici nella seconda parte della mattinata; conversazioni pubbliche nel pomeriggio, in cui si fa il punto su quanto emerso nei laboratori e si propongono ipotesi di lavoro e soluzioni pedagogiche; dintorni, ovvero eventi collaterali a cura di associazioni e artisti di Parma e non solo».
L’apertura del CantierEducare è affidata lunedì 22 maggio alle 16.30 alla conversazione pubblica Corpi, educazioni e tecnica, con gli interventi del filoso e psicoanalista Miguel Benasayag, in collegamento da Parigi, e dei formatori della LUdE Ivo Lizzola, docente di di Pedagogia Generale e Sociale all’Università di Bergamo, e Mario Schermi, formatore dell’Istituto Centrale di Formazione del Ministero della Giustizia. A seguire, alle 18, la performance di teatro forum a cura di Giolli Cooperativa Sociale, dedicata al teatro dell’oppresso. Per la sezione “dintorni”, gli eventi collaterali del CE17, inaugurazione della mostrafotograficaLa nave di Penelope – che documenta il progetto teatrale rivolto a donne migranti e native realizzato da Festina Lente Teatro e Associazione Vagamonde – e del video-bauleDa aprire solo fra 100 anni, a cura del collettivo artistico torinese auroraMeccanica, conprotagonisti gli studenti di prima media dell’Istituto Cottolengo di Torino che immaginano come potrebbe essere la scuola tra 100 anni.
Martedì 23 riflessione generale sul tema Del corpo… affidata, alle 9, alla prolusione di Maria Grazia Contini, docente di Pedagogia dell’Infanzia e delle Famiglie all’Università di Bologna. Dalle 10.15 spazio ai primi cinque laboratori formativi, cui seguirà, alle 15:00, la conversazione pubblica Corpi diversi con: Andrea Canevaro, docente emeritodi Pedagogia dell’Ateneo di Bologna; Roberto Cipriani, ordinario di Sociologia Generale all’Università Roma Tre; Laura Dalla Ragione, psichiatra e direttore del Centro Disturbi del Comportamento Alimentare USL Umbria1; Tiziana Tarsia,docente di Politica Sociale all’Università di Messina e membro del collegio formatori della LUdE.
Alle 19.00, per i “dintorni”, presentazione del libro Inchiostro di Caterina Minni, con l’autrice e la psichiatra Laura Dalla Ragione. Il libro è il diario tenuto da Caterina a 14 anni, a tre anni dalla diagnosi di anoressia e dal ricovero. Alle 21, commemorazione del XV anniversario della strage di Capaci con l’incontro Il dovere della memoria, la responsabilità dell’impegno. Insieme a Margherita Asta, referente Memoria di Libera, Luca Ponzi, inviato del Tg3 Emilia Romagna, e Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, un momento non per ricordare ma per fare memoria. Perché i nomi e i volti delle vittime innocenti della violenza mafiosa continuino a vivere nelle nostre storie e nel nostro impegno quotidiano, monito di speranza e di possibilità di futuro.
Mercoledì 24 focus su Corpo trascurato e corpo curato, a partire dalla prolusione di Paolo Sorcinelli, docente di Storia Sociale all’Università di Bologna. Dopo i laboratori formativi della seconda parte della mattinata, per la sezione “dintorni”, alle 14 è in programma il laboratorio di improvvisazione teatrale dell’associazione culturale Improgramelot. Alle 15 si ricomincia con la conversazione pubblica Nascondimenti e ritrovamenti del corpo in educazione. Intervengono: Franco Cambi, ordinario di Pedagogia generale all’Università di Firenze; Ivano Gamelli, ideatore e primo docente in Italia di Pedagogia del corpo; Sergio Tramma, docente di Pedagogia Sociale all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e componente del collegio formatori della LUdE.
Giovedì 25 si indaga il tema Corpo violato e corpo amato con la prolusione di Sergio Manghi, professore di Sociologia all’Università di Parma. A seguire i laboratori formativi, mentre dalle 14.30 va in scena l’esito finale del progetto teatrale Bene o male?…Dipende!, dedicato ai comportamenti a rischio negli adolescenti, condotto da Silvia Scotti e Cosimo Gigante della cooperativa sociale Eidè. Protagonisti in scena gli studenti degli istituti superiori di Parma. A seguire, alle 15, la conversazione pubblica Pedagogie bianche e pedagogie nere con: Paolo Perticari, docente di Pedagogia all’Università di Bergamo; Salvatore Rizzo, assistente sociale, membro del collegio formatori della LUdE; Giusi Strummiello, ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Bari.
Venerdì 26 la riflessione si concentra suCorpo operoso e corpo inutile. Questa volta si comincia alle 9 con i laboratori formativi, alle 11.45 in programma la lectio magistralis di Carlo Sini, professore di Filosofia teoretica all’Università di Milano e membro dell’Accademia dei Lincei. Alle 15.00 la conversazione pubblica Sguardi sui corpi… dal pensiero medico, economico, sociale con: Pier Luigi Celli, imprenditore, ex direttore della Rai e dell’Università Luiss di Roma, autore della lettera aperta su la Repubblica Figlio mio lascia questo paese; Giorgio Cosmacini, docente di Storia della medicina dell’Università Vita-Salute San Raffaele e della Statale di Milano; Emilio Vergani, formatore per i dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria e componente del collegio formatori della LUdE. Alle 19.00, per i “dintorni”, la presentazione del libro Dolceamaro di Roberta Buzzi, che racconta le ansie e la solitudine provata troppo a lungo dalla mamma di Totò, 4 anni, affetto da autismo, l’incapacità di parlarne apertamente persino con il marito, e poi la rinascita, la consapevolezza che Totò poteva fare (e ha fatto) passi da gigante.
Sabato 27 l’ultima giornata del CantierEducare è dedicata al Corpo gioioso e corpo doloroso. Alle 9 apre le riflessioni la prolusione di Silvano Petrosino, docente di Semiotica all’Università Cattolica di Milano. Alle 10.15 gli studenti dell’Università di Parma offrono, insieme ai componenti della LUdE, una prima restituzione delle risposte pedagogiche elaborate all’interno del CE17. Alle 11.15 l’ultima conversazione pubblica, Per un’educazione in corpo. Intervengono: Michele Gagliardo, responsabile formazione nazionale di Libera, membro del collegio formatori della LUdE; Alba Giovanna Naccari, ricercatrice di Pedagogia all’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, membro dell’International Dance Council – Unesco; Vincenza Pellegrino, professore di Politiche Sociali e Sociologia della Saluteall’Università di Parma.
I laboratori formativi del CantierEducare, gratuiti ma con iscrizione obbligatoria (su cantiereducare.it) fino a esaurimento dei posti disponibili, possono valere crediti formativi per insegnanti, assistenti sociali e studenti universitari, grazie alla collaborazione con Gruppo Abele, ente accreditato al MIUR per la formazione continua dei docenti, e con studio CEVAS, agenzia autorizzata dal Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali. Sono rivolti apedagogisti, educatori, insegnanti, psicologi, genitori, pediatri, assistenti sociali, formatori aziendali. L’obiettivo è accompagnare la conversazione tra i diversisaperie far emergere nuove proposte educative da affidare agli esperti nelle conversazioni pubbliche del pomeriggio.
I laboratori di martedì 23 maggio, in programma dalle 10.15 alle 13.00, partono da una riflessione generale sul tema del corpo in educazione, affrontate dai cinque laboratori tematici:
- il corpo “supporto di scrittura”(corpo vestito, denudato, velato, tatuato, nascosto, esibito);
- il corpo politico(le ingerenze della politica sui corpi, dal dibattito sul fine vita ai matrimoni omosex);
- il corpo religioso(il dialogo tra educazioni religiose e laiche a partire dalla corporeità);
- il corpo, campo di formazione del soggetto (soggettività e assoggettamenti del corpo in società);
- il corpo oggetto dei saperi (i saperisul corpo e sull’educare a confronto).
I laboratori di mercoledì 24 maggio, dalle 10.15 alle 13.00, affrontano il tema del corpo curato e trascurato, in particolare:
- il corpo nelle situazioni di gioco(protagonismo del corpo nel gioco, nello sport, nelle arti);
- il corpo nelle situazioni di cura(valore pedagogico nelle pratiche estetiche o terapeutiche);
- il corpo nelle situazioni costringenti (possibilità educative nelle carceri, nell’esercito, in società);
- il corpo nelle situazioni “speciali” (analisi sul mondo della disabilità e delle pedagogie speciali);
- il corpo nelle situazioni di apprendimento (marginalizzazione-educazione del corpo a scuola).
I laboratori di giovedì 25 maggio, in programma dalle 10.15 alle 13.00, sono dedicati al tema del corpo amato o violato in educazione, più nello specifico a:
- l’uso della forza e della dolcezza nelle pratiche educative(come educare tra bastonate e carezze);
- il corpo in mezzo, tra culture comunitarie e vissuti individuali (tabù, mutilazioni, culture e individuo);
- la gestione dei corpi nei contesti complessi(educare il corpo a spazi e contesti)
- il corpo nelle dipendenze(tra annichilimento di sé e rideterminazione, a partire dal corpo)
- il corpo nei sentimenti, tra dono e sacrificio(l’uso-abuso del corpo tra amore e vicende estreme).
I laboratori di venerdì 26 maggio, in programma dalle 9.00 alle 11.30, partono dal tema del corpo operoso e inutile, in tutte le sue implicazioni educative, articolato nei microtemi:
- il corpo, margine della dignità del lavoro(il valore educativo del lavoro, mezzo-giogo per ilcorpo);
- educare quando ci facciamo più capaci e quando ci facciamo meno capaci (educare alla crescita ealla diminuzione delle abilità fisiche);
- possibilità e insufficienze dei servizi impegnati nelle potenzialità del corpo(danza, svago, gioco);
- possibilità e insufficienze dei servizi impegnati nelle fragilità del corpo (educare Vs assistenzialismo)
- apprendimenti all’opera (il corpo che impara facendo).