Il rettore dell’Università di Parma, Loris Borghi, indagato nell’inchiesta Pasimafi per abuso d’ufficio in relazione a un concorso, deve dimettersi. Lo chiede a gran voce, attraverso una lettera aperta indirizzata all’Ateneo, allo stesso rettore Borghi, al responsabile Anticorruzione e al prefetto di Parma, Giuseppe Forlani, il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Daniele Ghirarduzzi. Ovviamente lo scandalo che ha colpito la sanità con l’arresto del professor Guido Fanelli e altri 18 tra medici ed imprenditori di case farmaceutiche, ha lasciato il segno. Ma non è da escludere che dietro gli strali contro il rettore, lanciati anche dal candidato sindaco di Alfieri per Parma, Luigi Alfieri, ci sia un intento più elettorale che sostanziale: colpire il sindaco Federico Pizzarotti in corsa per il secondo mandato. I rapporti tra l’Università e l’ex 5 Stelle oggi Effetto Parma si sono intensificati nel corso degli anni.
“Presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, dopo i 19 arresti di inizio settimana, ed i successivi 7 avvisi di garanzia – scrive Ghirarduzzi nella sua lettera aperta – sembra palese che ci troviamo davanti non tanto ad un caso isolato, ma ad una falla di sistema. La nostra Sanità Pubblica, invidiataci da tutto il mondo e che nella nostra Regione tocca punte dieccellenza, viene da un lato periodicamente amputata e smantellata da scelte del Governo centrale di tagli del tutto ingiustificati, e dall’altro sconquassata da episodi di malasanità che, anziché ridursi, si stanno allargando a macchia d’olio. È di tutta evidenza che, laddove si verificano episodi come questi – fatto salvo che in Italia vige la presunzione di innocenza fino a sentenza contraria – che vedono primari ospedalieri gestire presumibilmente un giro di malaffare imperniato su sperimentazioni umane illegali, sull’ammorbidimento dei risultati delle ricerche per compiacere le aziende farmaceutiche, oltre alle accuse ormai di routine, in questi casi, di abuso d’ufficio, concussione, e perfino di riciclaggio, saremmo davanti a tale sprezzo delle vite umane, a tale disumanità, per di più perpetrata sulle categorie più deboli, cioè persone a fine vita, che mi vergogno persino di essere italiano, e parmigiano, in questo momento“.
“Non può essere che l’Ospedale ed in particolare la nostra Università si macchi di un così terribile crimine – sottolinea ancora Ghirarduzzi -. Non ci posso credere. Pertanto, in attesa che la Magistratura chiarisca il quadro d’insieme, i cui contorni ogni giorno si allargano sempre di più, e considerata la situazione di estrema emergenza per la salute pubblica cittadina, chiedo, in qualità di candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle di Parma, alla S.V. Rettore della nostra Università di farsi da parte e rassegnare le proprie dimissioni, o quanto meno ad autosospendersi in attesa dell’esito delle inchieste in atto. I cittadini di Parma si aspettano questo da lei. Anche per consentire, da parte degli Organi preposti dell’Università, una più efficace indagine amministrativa interna che sono sicuro avete già avviato, in parallelo con l’attività della Magistratura di cui ho piena fiducia, ma che sappiamo ha tempi più lunghi. Nel suo recente passato Lei è stato coinvolto in una questione controversa riguardante una sua ex allieva, di cui non conosco l’esito finale. Lei si difese dicendo che veniva attaccato perché aveva delle simpatie verso il MoVimento 5 Stelle. Ora – aggiunge Ghirarduzzi – le cronache parlano di un avviso di garanzia che le è stato notificato per una faccenda simile, ma questa volta in una cornice di un caso ben più grave, molto più ampio perché coinvolge decine e decine di ricercatori o personale della sua Università, e dai connotati macabri ed orribili. Considerare gli esseri umani come cavie da laboratorio ricorda l’eugenetica di Mengele. Frasi forti come “possono morire in cento tanto nessuno di noi andrà in galera” forse le pronunciavano i nazisti e non è ammissibile in una società democratica e dalle radici antifasciste”.
“Pertanto, in considerazione anche, ma non solo, della sua professata vicinanza al principio di onestà del MoVimento 5 Stelle che, come sa, non consente di ricoprire ruoli istituzionali a chi è oggetto di vicende giudiziarie così gravi – conclude il candidato sindaco dei 5 Stelle – le chiediamo di fare questo gesto di coraggio, che le consentirebbe peraltro di difendersi con le massime energie possibili e senza l’ombra di sospetti. Certo della Sua sensibilità di essere umano, prima ancora che di rappresentante delle Istituzioni, e confidando in un suo atto di responsabilità, che la farebbe apprezzare per quello che, sono sicuro, è il suo vero valore, porgo i miei più distinti saluti”.