Ugo Grondelli non risponde ma rilascia qualche dichiarazione spontanea, Massimo Allegri non si tira indietro ma respinge tutte le accuse. Questo in sintesi quanto accaduto nel pomeriggio di oggi al tribunale di Parma, dove sono iniziati gli interrogatori di garanzia delle persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Pasimafi del Nas dei Carabinieri.
Il giudice Maria Cristina Sarli, che ha firmato le ordinanze richieste dal pm Giuseppe Amara, ha iniziato la rassegna con Ugo Grondelli, 71 anni, ufficialmente residente a Montecarlo, ma di fatto domiciliato a Felino, consigliere d’amministrazione di una delle società coinvolte nell’inchiesta, ovvero la Alteco Medical, con sede in Svezia. Grondelli, assistito dall’avvocato Luigi De Giorgi, ha preferito non rispondere alle domande del magistrato, ma avrebbe fatto comunque una dichiarazione spontanea.
Subito dopo è arrivato Massimo Allegri, 43 anni, dirigente medico della seconda Anestesia e Rianimazione del Maggiore, delfino del professor Guido Fanelli, ritenuto il capo indiscusso dell’organizzazione portata alla luce dai Carabinieri del Nas dopo quasi due anni di indagini ed intercettazioni. Allegri, difeso dai legali milanesi Paolo Della Sala e Antonio Sanson, ha risposto alle domande del giudice Sarli, ma secondo le poche indiscrezioni trapelate avrebbe respinto ogni addebito.
Gli interrogatori proseguiranno con gli altri indagati parmigiani finiti agli arresti domiciliari, ovvero Marcello Grondelli, 45 anni, residente a Parma, amministratore delegato della Spindial Spa di Lemignano di Collecchio e figlio di Ugo, e Giuseppe Vannucci, 66 anni, residente a Montechirugolo, amministratore della AppMed Srl.
Sabato mattina è invece atteso dal giudice Sarli l’indagato principe dell’inchiesta, il professor Guido Fanelli, ritenuto dagli inquirenti a capo dell’organizzazione.