“Confermare le regole per la pesca della trota fario, ribadendo la possibilità per i pescatori di catturare prede superiori ai 22 centimetri”. E’ questo, in sintesi, il contenuto di una risoluzione sottoscritta e sostenuta in Regione Emilia-Romagna dal consigliere regionale del Partito democratico Alessandro Cardinali. Nelle scorse settimane, infatti, si era diffusa la notizia che la regione avesse intenzione di alzare a 25 centimetri il limite minimo per le prede di questa particolare specie ittica. “La pesca – spiega l’esponente Pd – è uno sport molto praticato anche nel parmense ma deve convivere con il rispetto della natura. Spetta alla Giunta Regionale stabilire, con un apposito regolamento, le norme che la regolano ma credo sia importante che nel prossimo regolamento attuativo sul tema vengano riconfermate le limitazioni già previste che crediamo sufficienti per salvaguardare gli appassionati e la fauna dei nostri fiumi”.
Attualmente le norme prevedono che la pesca della trota fario sia vietata dalla prima domenica di ottobre all’ultima domenica di marzo e che si possano catturare esemplari che superino i 22 centimetri e massimo cinque per pescatore ogni giorno, norme che secondo Cardinali non vanno modificate. “Questa specie ittica – spiega Cardinali – è presente nei nostri torrenti ed è considerata vulnerabile dall’Unione europea e in pericolo di estinzione in Italia. Siamo convinti che la limitazione ai 22 centimetri sia sufficiente a permettere da una parte agli appassionati di poter continuare a pescare e dall’altra di garantire la sopravvivenza di questa specie”.