Alpesh Chauhan, direttore designato della Filarmonica Arturo Toscanini a partire dalla prossima estate, ritorna sabato prossimo, 29 aprile, sul podio di quella che sarà la sua orchestra per il concerto conclusivo della serie Tutto per Uno. L’appuntamento è fissato alle 20.30 all’Auditorium Paganini, e “l’uno” in questa caso sarà Daniele Titti, primo clarinetto. Il giovane direttore inglese di origine indiane, che ha appena debuttato nell’opera lirica dirigendo la pucciniana Turandot a Cagliari, presenterà al pubblico degli appassionati un intenso e interessante programma sinfonico dedicato a due grandi autori, Igor Stravinskij e Wolfgang A. Mozart.
Il concerto si aprirà con Pulcinella, la suite che Stravinskij realizzò su musiche di Giovan Battista Pergolesi e su impulso di Diaghilev, archetipo dell’opera neoclassica. A seguire il celeberrimo Concerto per clarinetto e orchestra K.622 di Mozart, una delle ultime opere del genio salisburghese, creato per l’amico e virtuoso Anton Staedler poco prima di morire nel 1791. Capolavoro sublime, non pervaso da quell’atmosfera di commiato che gli è stata a lungo attribuita a causa della sua vicinanza con la morte di Mozart, resta uno dei momenti più alti del suo autore.
Ad interpretarlo Daniele Titti, diplomato in clarinetto al Conservatorio “Rossini” di Pesaro; successivamente ha perfezionato gli studi con Fabrizio Meloni, Denis Zanchetta, Alessandro Carbonare, François Benda e Giovanni Picciati con il quale ha conseguito il diploma accademico di II livello con il massimo dei voti e la lode. Ha collaborato con alcune delle più prestigiose Orchestre Italiane, come l’Accademia di S. Cecilia di Roma, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, Teatro alla Scala di Milano, suonando sotto la direzione di prestigiosi direttori, tra i quali Lorin Maazel, Georges Prêtre, Rafael Frühbeck de Burgos, Eliahu Inbal, Charles Dutoit, Dmitrij Kitajenko, Yuri Temirkanov, Wayne Marshall, Daniele Gatti, Antonio Pappano.
La seconda parte del programma si aprirà con il Concerto in bemolle Dumbarton Oaks, che prende il nome dalla villa della periferia di Washington di proprietà dei coniugi Woods Bliss, mecenati di Stravinskij, che creò questo capolavoro del neoclassicismo nel 1938 per il loro trentesimo anniversario di matrimonio. Si può parlare senza dubbio di capolavoro anche per il brano che concluderà il programma, la Sinfonia n.40 in sol minore K.550 di Wolfgang A. Mozart. Pochi incipit del repertorio sinfonico hanno maggiore impatto dell’intensità sommessa e pulsante di questo brano memorabile, parte centrale dell’ultimo gruppo delle sinfonie mozartiane, creata nel 1788 in un momento difficile della vita del compositore.
Reduce dal trionfo del gennaio 2017, dove ha diretto per la prima volta la London Symphony Orchestra al Barbican Centre, presentando Morte e Trasfigurazione di Richard Strauss e il Primo Concerto per pianoforte di Brahms con Benjamin Grosvenor, Alpesh Chauhan, oggi ventisettenne, è un direttore d’orchestra conteso dalle maggiori orchestre europee. Per tre anni assistente di Andris Nelsons alla City of Birmingham Symphony Orchestra, Chauhan – come Toscanini – ha studiato violoncello prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra.
I biglietti sono già in vendita presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma (Strada Garibaldi 16, tel. 0521-203999, [email protected]). La biglietteria dell’Auditorium Paganini (0521-391379) aprirà alle 19 nella giornata di sabato.