Giuseppe Pellacini ha convocato tutti per illustrare il suo programma di candidato sindaco dei Centristi per Parma, meno di un mese dopo – fatti due conti – fa marcia indietro, si ritira dalla corsa e vira su Paolo Scarpa. Al di là dei proclami, non avrebbe avuto alcuna possibilità di spuntarla. Traghettatore dell’operazione, il buon Roberto Ghiretti, sostenitore di Scarpa sin dalla prima ora. Insieme hanno così dato vita a una lista unica – Parma Unita Centristi – con 32 candidati pronti a sostenere l’impresa di Paolo Scarpa, candidato sindaco di un Pd e di un centrosinistra sempre più centro e anche un po’ destra. E di aiuti esterni Scarpa ha bisogno, visto che in casa Pd è sempre bene non fidarsi troppo dei compagni.
L’obiettivo comune, forse anche l’unico, è l’antipizzarottismo. Tutti insieme per scacciare Federico Pizzarotti dal Palazzo. Per Scarpa, la terza lista a sostegno dopo la propria di ispirazione civica e quella del Pd. Il mantra lo ha ripetuto lo stesso Pellacini: “Il bene della città prima di tutto“. Anche se di non sarà facile il rapporto con il Partito democratico. E Ghiretti aggiunge che adesso “servono persone credibili se no siamo solo Facebook e distintivo”. Bene, quindi, si riparte dal dialogo con la gente. La lista, invece, sarà presentata sabato 6 maggio, ma né Ghiretti né Pellacini saranno capolista.
I rapporti con il Pd? La premessa la scrive lo stesso Ghiretti: “Scarpa è un civico come me e Pellacini“. L’esponente di Parma Unita ha però giustamente sottolineato la necessità di fare sintesi perché “divisioni e ambizioni personali” portano alla nascita di “microcosmi non utili alla città“.
Il programma? Ormai i temi sono comuni a tutti, ovvero sicurezza, lotta al degrado, diversa gestione dei rifiuti, famiglia, servizi a minor costo e associazionismo.
Ecco il “Vignali – bis”
Dopo il passo “indietro” di Pellacini che oggi ha ufficializzato il sostegno a Scarpa insieme a Ghiretti, cade definitivamente la maschera sulla coalizione del candidato sindaco di centro sinistra, se così si può ancora definire. Un vero e proprio Vignali bis. Sono infatti tre gli uomini dell’allora sindaco ora in squadra con Scarpa: Giuseppe Pellacini, dal 2009 al 2011 assessore alla gestione del Patrimonio Immobiliare e alle Politiche Abitative; Roberto Ghiretti, dal 2009 al 2011 assessore allo Sport; Paolo Zoni, dal 2007 al 2009 assessore alle Politiche Abitative, dal 2009 al 2011 delegato al Commercio e oggi sempre presente a supporto degli eventi di Scarpa.
Dentro allora chi, come il consigliere Pellacini, ai tempi non lontani della militanza Udc ha avuto il coraggio di parlare in Consiglio comunale di “problemi e disagi” per i figli di coppie gay. E pazienza se stona con gli ideali di chi si candida come uomo di sinistra. Del resto, si sa: per arraffare voti, la mancanza di coerenza è subito pronta a diventare “cambiamento”, portando però con sé spettri del passato.
Così, dopo il sostegno degli ex ubaldiani di Civiltà Parmigiana al candidato del PD durante le primarie, adesso un’altra fetta di quella “Parma da bere” si fa avanti – e non “indietro” – unendosi a quel gioco di spartizione di voti e poltrone figlio della vecchia politica. La stessa che, abbandonate le scomode bandiere di partito, si ricicla come un nuovo civismo dell’ultim’ora per rimettere le mani in tasca alla città.
Sono gli stessi amministratori complici della gestione che ha lasciato Parma immersa nei debiti: con che coraggio pensano di avere credibilità agli occhi dei parmigiani? Il centro sinistra si farà di nuovo complice accondiscendente di un Vignali bis? Scarpa condivide i valori di questa classe politica?
Per noi l’amministrazione della cosa pubblica deve basarsi su valori condivisi su cui costruire il futuro della città. È quello che abbiamo fatto in questi cinque anni e che continueremo a fare con coerenza, uniti dall’interesse per la città e mai per noi stessi. L’opposto di chi oggi si ritrova e inciucia facendo la conta dei voti, solo “per vincere” contro qualcun altro.
Effetto Parma