Raffica di chiamate al centralino del 115 con richieste di intervento in garage e strade per rimuovere situazioni di pericolo. Sono state 24 ore molto intense per i vigili del fuoco di Parma, chiamati per rimuovere rami spezzati e per allagamenti di garage e cantine. Il maltempo che si è abbattuto su Parma e la sua provincia ha lasciato il segno, ma comunque, a prima vista, meno che altrove.
A creare i maggiori problemi sono stati i canali, esondati in diverse zone. Problemi sono stati riscontrati soprattutto in strada Cava di Vigatto e in strada Sant’Anna, oltre che in strada Cantone. Sotto stretta osservazione la zona di via Burla. A Marano, invece, è esondato il rio delle Fontane, allagamenti all’alba anche all’altezza di San Ruffino. Acqua alta, infine, nel sottopasso di Marore.
E’ stato chiuso in mattinata lo svincolo della tangenziale sud, quello in uscita, per chi proviene dalla via Emilia, su via Traversetolo, di fronte al centro commerciale Eurosia, in quanto si è verificato uno smottamento di terreno di un fianco della strada a seguito delle copiose precipitazioni di questi giorni. Sono in corso le verifiche da parte dei tecnici per valutare le tipologie di intervento da eseguire.
L’allarme, oltre a quello già lanciato dalla protezione civile, è partito domenica sera, dal sindaco di Sorbolo Nicola Cesari, che lo ha lanciato dalla propria pagina Facebook:
ATTENZIONE VIABILITÀ!!
La via MANTOVA SP 62 è letteralmente allagata, fate molta attenzione ai fenomeni di AQUAPLANING
Per il resto da una rapida perlustrazione del territorio, a parte qualche cassonetto del verde ribaltato e qualche ramo spezzato non si registrano grandi criticità!
Si raccomanda per questo la massima prudenza alla guida!
Al lavoro anche gli uomini del Consorzio della Bonifica Parmense, vista la pioggia incessante caduta in pochissime ore e l’innalzamento dello zero termico. Già dalla notte scorsa è sotto controllo la delicata situazione dei flussi delle acque nei canali nel comprensorio gestito. Insieme alla Protezione Civile le maestranze consortili hanno portato centinaia di sacchi di sabbia negli snodi idraulici nevralgici della pianura laddove il rischio resta più alto nonostante l’azionamento di tutti gli impianti idrovori di sollevamento presenti sul territorio.
L’impianto cittadino di foce Abbeveratoia (2 pompe attive per 9 metri cubi al secondo) è già in funzione dal tardo pomeriggio di ieri, il sollevamento di Cavetto di Soragna e l’imponente idrovora di Cantonale sono in funzione dalle 4 di questa mattina. In via precauzionale sono stati posizionati nelle adiacenze delle abitazioni di via Burla (area in cui sta per essere ultimata la cassa di espansione) numerosi sacchi di sabbia già pronti per l’utilizzo al fine di prevenire e contenere le eventuali tracimazioni del canale Burla sottoposto ad una elevata quota idrometrica.
Inoltre, nel delicato nodo idraulico di Colorno è stato attivato l’impianto di Travacone (12 metri cubi al secondo) e dalle prime ore del mattino sono entrati in funzione i sollevamenti dell’idrovora di Bocca d’ Enza (10 metri cubi al secondo) nel comprensorio di Mezzani e Sorbolo. Tutto lo staff tecnico del Consorzio – coordinato dalla notte dal direttore Meuccio Berselli e dall’ingegnere Mario Cocchi – si è prontamente attivato e al momento sta intervenendo in tutte le molteplici situazioni più delicate in tutta la Bassa Parmense dove si stanno verificando fenomeni di tracimazione controllata.
In alcuni punti della pianura, soprattutto per i territori a quote altimetriche basse, il rischio resta elevato soprattutto perché, con la pioggia costante, l’acqua dei canali artificiali di bonifica – già pieni – non può essere riversata direttamente negli alvei di torrenti e fiumi, visto che il livello degli stessi è già al limite e che questo causerebbe un possibile rigurgito con allagamento più grave. In questo quadro il reticolo di canali è sottoposto a stress e il monitoraggio con il telecontrollo, i rilasci e le aperture e chiusure delle chiaviche risultano fondamentali per scongiurare allagamenti non contenuti.