Per argomenti all’ordine del giorno e con la campagna elettorale ormai in corso, non era e non poteva essere un Consiglio comunale modello ultimo giorno di scuola. E non lo è stato. Tra importanti deliberazione ed accesi scontri in aula, è andata così in archivio anche l’ultima seduta consiliare prima delle elezioni amministrative di giugno.
Due le questioni più spinose: la vendita delle azioni di Fiere di Parma che ha scaldato non poco gli animi e l’approvazione del bilancio con un avanzo record da 54 milioni di euro.
Per quanto riguarda le Fiere di Parma, la maggioranza del Consiglio comunale ha dato il via libera alla vendita di titoli per 5,3 milioni oggi nel portafoglio del Comune di Parma. Sarà per questo nominata successivamente un advisor che si occuperà del collocamento delle azioni sul mercato. L’assessore Marco Ferretti – sollecitato dalle opposizioni, in particolare dal capogruppo Pd Nicola Dall’Olio – ha sottolineato che il 54,5% del capitale rimarrà comunque in mano pubblica – suddiviso tra Comune e Provincia – ed ha quindi respinto le accuse di privatizzazioni. Nessun grande sacrificio neppure sul fronte degli introiti, visto che Fiere di Parma non ha mai distribuito dividendi. Il Comune di Parma, in ogni caso, per accordi tra enti, non potrà mai scendere al di sotto della quota minima di partecipazione che è del 26%. Il sindaco Federico Pizzarotti ha inoltre sottolineato che “non si vuole fare cassa ma aprire la compagine societaria che noi pensiamo possa rafforzare il ruolo delle nostre Fiere in un’ottica regionale”.
Sul fronte dei conti di bilancio, invece, il Consiglio comunale ha dovuto prendere atto di due sentenze che al Comune di Parma costeranno complessivamente circa 700 mila euro. Il tribunale ha condannato il Comune di Parma a pagare 61 mila euro al dirigente comunale Giovanni De Leo, che si era sentito demansionato nel 2014 dopo una riorganizzazione. Il Comune, in ogni caso, presenterà appello contro la sentenza, ma nel frattempo ha accontanato la spesa. Durissime le critiche dall’opposizione per quell’errore costato così caro, ma il sindaco Pizzarotti si è difeso spostando la responsabilità delle decisioni al nucleo di valutazione.
Ma questi sono spiccioli a confronto della sentenza definitiva e quindi inappellabile, uscita dal Consiglio di Stato, che condanna il Comune di Parma a sborsare oltre 600 mila euro in favore della Parma Prk Srl, per la mancata realizzazione in centro di tre parcheggi sotterranei approvati dalla giunta Vignali e poi non più realizzati.
L’assessore Ferretti ha poi presentato il rendiconto di bilancio 2016, che vede lo straordinario avanzo di amministrazione di 54 milioni, dei quali però 50 milioni risultano vincolati e quindi non spendibili liberamente. è poi passato al Rendiconto di Bilancio del 2016. Nel 2013 l’avanzo era di “soli” 11 milioni. E questo, invece del plauso, ha fatto scattare le accese critiche delle opposizioni. Con il consigliere Dall’Olio, in particolare, a ricordare come gran parte dell’avanzo sia frutto dei 13 milioni di multe incassate dal Comune.
Il bilancio ha inoltre offerto l’occasione di un altro duello rusticano in aula tra gli ex compagni di movimento Mauro Nuzzo pentastellato d’opposizione, e Marco Bosi, capogruppo di Effetto Parma. Nuzzo ha accusato ancora una volta il sindaco Pizzarotti di aver tradito la rivoluzione del 2012. Bosi ha invece accusato Nuzzo di aver rotto con la maggioranza in seguito alla pretesa dell’incarico di assessore alla Cultura.