A Porporano, in via Salati 35, c’è una casa per l’affido familiare. Un appartamento, di proprietà di ASP Tanzi e in gestione al Comune di Parma che, per tanti anni, ha ospitato la Comunità “I bambini dagli occhi di sole”. La struttura di Porporano diventa, così, una casa per l’affido familiare: la parte superiore dell’appartamento viene destinata all’abitazione di una famiglia individuata dal Centro per le Famiglie del Comune di Parma tra quelle affidatarie con esperienza di affido che hanno dichiarato la loro disponibilità agli affidi in emergenza; il salone sottostante viene destinato ad Affidarca, associazione delle famiglie affidatarie di Parma, costituitasi da alcune settimane.
“Il progetto sperimentale “Una casa per l’Affido” – spiega Laura Rossi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Parma – avvia sul territorio comunale, grazie alla disponibilità di una famiglia affidataria, un servizio di accoglienza in emergenza per minori nella fascia di età 0-6 anni, in condizione di grave pregiudizio e/o senza le cure genitoriali o parentali. Inoltre diventa uno spazio dedicato alle famiglie affidatarie come luogo di incontro, in cui le famiglie possono ritrovarsi, confrontarsi e realizzare e svolgere attività rivolte ai genitori e ai bambini”.
La presenza sul territorio di un gruppo strutturato di famiglie affidatarie è un importante punto di riferimento e sostegno concreto per tutte le famiglie che stanno vivendo e/o hanno vissuto lo stesso tipo di esperienza e anche per quelle che desiderano avvicinarsi a questo percorso. “Siamo contenti – dice Davide – di aver dato vita a questa associazione che è prima di tutto uno spazio per il confronto di esperienze, per la condivisione delle difficoltà e delle conquiste, per la riflessione e l’elaborazione di ansie, incertezze, ripensamenti, frustrazioni, conflitti e poi scambio e circolazione d’informazioni, anche a livello burocratico… le famiglie con esperienza possono consigliare e meglio indirizzare le nuove (es. congedi parentali, astensione di maternità, esenzione ticket per bimbi in affido, ecc ecc)”.
Inoltre il gruppo è un’occasione di formazione permanente, in quanto possono essere affrontati temi di carattere giuridico o psicologico o sociale o educativo, anche con l’aiuto di esperti, che portano ai partecipanti un arricchimento delle conoscenze, un aggiornamento culturale e sociale.
Simona e Andrea tra pochi giorni si trasferiranno qui con i loro 4 bambini, due figli naturali e due in affido da alcuni anni. “L’affido è un’esperienza difficile – dice Simona – ma dà un senso alla nostra vita, e in ogni situazione complessa teniamo sempre in mente non le nostre rabbie, delusioni o fatiche, ma cosa rappresentiamo noi, famiglia affidataria, per questi bambini: un’ancora”.
“Ogni volta è diverso – aggiunge Andrea – ogni volta cambia qualcosa e qualcosa si capovolge, ma per quanto dura possa essere questa esperienza, sai che tu per quella famiglia, per quel bambino hai fatto la differenza. Nell’affido è vietato programmare, tutto avviene e tu impari ad accettare il cambiamento e le novità… e così abbiamo colto questa sfida e iniziamo come famiglia una nuova avventura”.
La casa di Porporano diventerà il punto di riferimento per le famiglie di Parma che hanno a cuore l’affido. “Come famiglia affidataria – dice Clara – sentiamo di prenderci cura non solo di un bambino che ha determinati e urgenti bisogni ma anche delle relazioni che stanno attorno a lui o lei. In questo senso l’affido diventa per noi un gesto come di responsabilità consapevole nei confronti di tutta la nostra comunità. È come se ci dicessimo, non possiamo non fare niente e quindi abbiamo la responsabilità e il dovere di poter fare qualcosa e con l’affido sentiamo di fare qualcosa d’importante: essere custodi, preservare intatto qualcosa di prezioso di cui non si ha la proprietà, per qualcun altro”.
E concludono Annarita e Carlo: “L’affido è accogliere e farsi accogliere, con lo scopo di permettere ai bambini di vivere da bambini… inoltre è una vera occasione di crescita per tutti. Per noi l’affido è una scelta di vita”.