Nuovi guai per il dottor Gianfranco De Lorenzis, 63 anni, il mago della chirurgia dell’obesità, accusato di molestie sessuali ai danni delle pazienti visitate nel suo studio e operate in clinica. Il pm Daniela Nunno per il professionista parmigiano ha chiesto e ottenuto dal giudice il giudizio immediato per altri 15 casi, tra cui una ragazza reggiana 17enne al momento del fatto. Il processo inizierà il prossimo 14 giugno. Ma potrebbe anche essere riunito con il processo già in corso, in cui il medico è accusato di molestie da 5 donne che si sono costituite parte civile.
De Lorenzis, arrestato e costretto ai domiciliari da poco prima di Natale, è stato recentemente rimesso in libertà dal gip Mattia Fiorentini, che ha però confermato la sospensione dalla professione per un anno. Una misura ritenuta sufficiente ad evitare il pericolo della reiterazione del reato. Le donne accusano De Lorenzis di averle fatte denudare, di averle palpeggiate nelle parti intime, di aver cercato di baciarle ed altro ancora. Il medico si è sempre difeso sostenendo che si tratta esclusivamente di pratiche professionali per una approfondita visita delle sue pazienti.
Le 15 denunce raccolte quando è scoppiato il primo caso, sono di donne che avrebbero subito le attenzioni del medico in periodi più remoti. Queste ultime, evidentemente, hanno trovato il coraggio di denunciare soltanto quando la macchina della giustizia si era messa in moto. Ma la difesa del medico probabilmente attaccherà proprio su questo aspetto, magari sostenendo la tesi di un complotto ai danni del medico solo per ottenere il risarcimento del danno. Insomma, la battaglia giudiziaria sembra destinata ad essere lunga anche perché De Lorenzis non sembra intenzionato a chiedere riti alternativi al processo ordinario.
Il luminare della chirurgia dell’obesità operava in uno studio privato a Parma e in una clinica privata cittadina, dalla quale è stato sospeso in seguito all’avvio delle indagini che hanno portato poi all’arresto del medico. Nel frattempo, però, De Lorenzis aveva trovato ospitalità in una clinica bresciana, dove nonostante il procedimento già in corso sarebbero avvenuti altri episodi di molestie.