Gli elicotteri di soccorso del Servizio sanitario regionale da giugno voleranno anche di notte. Un servizio attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, in grado di portare, in caso di urgenza, tempestivo soccorso a chi ne ha bisogno. A partire dai cittadini che vivono nelle zone più decentrate e di difficile accesso, come le aree montane.
A stabilirlo, una recente delibera approvata dalla Giunta regionale. Ben 17 le elisuperfici dove, da Piacenza alla Romagna, atterreranno gli elicotteri. Si tratta delle prime aree individuate dalla Regione, a cui se ne aggiungerà prossimamente un’altra nella Bassa Modenese. Gli interventi saranno garantiti attraverso un elicottero con base operativa collocata all’Ospedale Maggiore di Bologna, dove nel 1986 fu attivato il primo servizio di elisoccorso. Da allora, l’offerta è stata ampliata e potenziata, fino all’attuale configurazione che vede quattro mezzi attivi: le basi sono collocate all’Ospedale Maggiore di Bologna, all’Ospedale Maggiore di Parma, all’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna; il quarto elicottero, dotato anche di verricello per le operazioni di ricerca e recupero in ambienti ostili, fa base a Pavullo nel Frignano (Modena) ed è operativo su tutto il territorio regionale.
Al momento gli elicotteri prestano servizio solo durante le ore di luce, per un periodo di operatività massima giornaliera di 12 ore e mezza. Nel 2015 sono state effettuate 2.992 missioni, per un totale di 1.283 pazienti trasportati. Grazie ad un investimento di 1,4 milioni di euro necessari per le opere di adeguamento, entro maggio saranno ultimati i lavori e diverranno quindi operative le 17 elisuperfici individuate dalla Regione in accordo con le Aziende sanitarie.
Per quanto riguarda Parma, saranno attrezzate per il volo notturno le elisuperfici dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospedale di Borgo Val di Taro.
“Per rendere possibile questa assistenza notturna investiremo 3,2 milioni di euro in più l’anno- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Qualifichiamo ulteriormente il servizio di emergenza/urgenza per i cittadini, soprattutto nelle zone più decentrate e di difficile accesso, come quelle montane. Siamo soddisfatti, perché quando in ballo c’è la vita delle persone nulla deve essere lasciato intentato. E questo è anche un modo per migliorare la coesione territoriale, l’inclusività e la sicurezza complessiva del territorio regionale”.