Cribis: imprese di Parma tra le meno puntuali nei pagamenti

Cribis: imprese di Parma tra le meno puntuali nei pagamenti

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Le imprese emiliano romagnole sono delle ottime pagatrici e si posizionano al secondo posto in Italia, dopo il Veneto, in tema di puntualità nei pagamenti commerciali nel confronto dei fornitori. Ben il 44,8% delle 401.200 imprese, infatti, ha saldato alla scadenza le fatture, il 47,2% entro il mese e solo l’8% oltre i trenta giorni di ritardo. Tra le province emiliano-romagnole, però, le imprese parmigiane sono terzultime per puntualità nei pagamenti. Al terzo posto in Italia c’è la Lombardia con una percentuale di puntualità del 44,4%.

In un solo anno sono calati del 9,1% i ritardi gravi nei pagamenti, uno dei principali
indicatori dello stato di salute delle imprese. Rispetto al 2016 è anche leggermente
diminuita la percentuale (-0,2%) dei pagamenti alla scadenza.

Questo quanto è emerso dallo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2017, realizzato da Cribis, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese emiliano romagnole.

Le imprese emiliane, come evidenziano i nostri dati, godono di ottima salute e sono affidabili dal punto di vista commerciale. Ci sono importanti segnali di miglioramento nei ritardi di pagamento e in un solo anno sono calati del 9,1% i pagamenti giunti con grave ritardo” – commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis. “Il calo dei pagamenti oltre il mese di ritardo va sicuramente interpretato come un indicatore del miglioramento dello stato di salute delle imprese emiliano romagnole. Anche i fallimenti, altro importante indicatore, mostrano infatti ormai da un paio d’anni una costante riduzione. Le stesse aziende però mettono in evidenza che in questi anni hanno dovuto fronteggiare una situazione difficile, caratterizzata da una riduzione del giro d’affari e una crescita dei ritardi nei pagamenti e degli insoluti. Tutto ciò è quindi la dimostrazione di come la gestione del credito commerciale sia diventata un fattore centrale della vita aziendale, insieme alla qualità dei prodotti e alle strategie commerciali” – continua Preti. “Come Cribis siamo un osservatorio privilegiato, essendo il partner delle aziende leader dei diversi settori e di oltre 15000 Pmi italiane e per ciò possiamo affermare che le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire. Chi gestisce bene il credito commerciale, non solo incassa meglio, ha una migliore gestione del working capital e riduce l’indebitamento a breve, ma diventa a sua volta più virtuoso verso i propri fornitori, distribuendo quindi risorse liquide all’interno della propria filiera. Possiamo quindi affermare che nel prossimo futuro la gestione del credito diventerà un elemento strategico non solo per la singola azienda, ma un obiettivo più generale che tutto il sistema economico deve perseguire”, conclude Marco Preti.

Rispetto al 2010 invece i ritardi gravi delle imprese emiliane sono aumentati del
70,2%, quelli alla scadenza hanno registrato una crescita del 9,8%. Entrando nel dettaglio provinciale è Forlì e Cesena la provincia più puntuale della Regione con una percentuale di pagamenti virtuosi del 49%. Seguono nella classifica Modena (47,5%), Piacenza (45,7%), Bologna (45,4%), Reggio Emilia (45,2%), Ferrara (44,8%), Parma (43,2%), Ravenna (43,1%) e Rimini (38,8%).

Le micro imprese sono le più puntuali, con una percentuale di pagamenti regolari del 46,4%. Seguono le piccole (43,7%), le medie (31,5%) e le grandi, che sono le meno puntuali con una quota pari al 14,6%. Se si guardano i ritardi gravi, invece, la situazione si ribalta, con le grandi ritardatarie nel 4% dei casi e le micro nel 9%. Per quanto riguarda i settori, l’edilizia è il comparto che gode di maggiore salute, con il 54,6% di pagamenti alla scadenza e solo il 6,7% di ritardi gravi. Male invece il commercio al dettaglio, con il 32,2% di pagamenti puntuali e il 12,4% di pagamenti oltre il mese di ritardo.

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