Due giornate di sciopero regionale nei giorni di domenica 16 e lunedì 17 aprile. La protesta, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, riguarda soltanto i lavoratori del commercio e non a caso coincide con le due giornate di feste pasquali. Lo sciopero mira a dare uno strumento in più ai lavoratori, soprattutto dei centri commerciali, per astenersi dal lavoro nei giorni di festa.
“La disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori – ricorda la nota sindacale unitaria -. Recenti sentenze confermano questa nostra impostazione, secondo la quale il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l’eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo”.
Nel mirino dei sindacati confederali di categoria, la liberazione degli orari introdotta nel 2011 con il Decreto “Salva Italia”.
“E’ necessario che la discussione in Parlamento per una nuova regolamentazione delle aperture commerciali si riattivi! – tuonano i rappresentanti sindacali di categoria -. Le nuove regole, ancora ferme in Parlamento nella X Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, se da una parte potranno permettere agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente non risolveranno il problema. Le liberalizzazioni – continuano le sigle di Cgil, Cisl e Uil – sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, non creano nuova occupazione, producono dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari ben poco concilianti con le necessità di riposo”.
Sciopero, dunque, nei giorni delle festività pasquali, e i sindacati ricordano infine ai lavoratori “che sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione”.