Centro Islamico Parma, Rainieri (Ln): denunciati funzionari Regione, tutto in regola?

Centro Islamico Parma, Rainieri (Ln): denunciati funzionari Regione, tutto in regola?

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“La Regione è proprio convinta che il Centro culturale Islamico di Parma abbia ancora tutti i requisiti per poter godere dei benefici concessi dalla normativa regionale alle sedi di Associazioni di Promozione Sociale?”. A chiederlo in un’interrogazione alla Giunta regionale è il vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri.

L’atto ispettivo prende spunto dalla notizia che tre funzionari regionali sarebbero stati denunciati per omissione d’atti d’ufficio, abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico in quanto avrebbero continuato a valutare come secondaria l’attività di culto in tale sede nonostante fossero stati portati a loro conoscenza atti e fatti che rivelavano come tale attività in quell’edificio fosse prevalente e perché, nonostante con due diverse diffide gli fosse stato esplicitamente richiesto, non avrebbero ottemperato a cancellare l’iscrizione di quell’associazione dal registro regionale delle APS.

“La Legge regionale sulle Associazioni di Promozione Sociale (APS) è infatti molto chiara – ricorda il consigliere regionale leghista – Il beneficio di poter utilizzare la sede in deroga alla destinazione urbanistica dello stesso edificio è concesso solo se le attività istituzionali di promozione sociale sono prevalenti e le altre solo secondarie mentre sembra che in quel luogo l’attività prevalente sia quella di celebrare i riti quotidiani e festivi del culto islamico. Ci sarebbero anche documenti giudiziari e financo una relazione del Comune di Parma, di cui ho chiesto riscontro in Regione, che attesterebbero l’utilizzo abusivo di quel luogo”.

“Sia chiaro, nulla contro la moschea a Parma da parte mia e della Lega ma questa deve essere realizzata o comunque ubicata rispettando le leggi – ha quindi concluso Rainieri – Non vorrei, infatti, che la Giunta regionale targata PD e l’amministrazione parmigiana targata Pizzarotti fossero d’accordo anche questa volta per cui si stia volutamente soprassedendo a non riconoscere le violazioni alle norme regionali con relativi benefici da parte della comunità islamica parmigiana. Sarebbe la riprova che per il PD e Pizzarotti la legalità è relativa perché, secondo loro, per gli islamici come per gli occupanti abusivi non varrebbe la pena far rispettare le leggi”.

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