Veicoli industriali rubati passavano da Parma per finire poi all’estero, in Paesi extracomunitari, dove sarebbe stato impossibile rintracciarli. A smantellare il vasto traffico, la Polizia stradale di Parma in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, che ha portato a termine l’operazione “Ghost Export”. Vittime dell’organizzazione dedita ai furti, numerose ditte sparse su tutto il territorio italiano e operanti nell’ambito dell’autotrasporto, movimentazione terra e noleggio.
I ladri si procuravano falsa documentazione, facendo uso di dati di veicoli esistenti e già usciti a titolo definitivo dal territorio nazionale, che venivano attribuiti falsamente a veicoli di eguale tipo e marca, anche questi ovviamente rubati, alterando anche il numero di telaio. In tal modo si ottenevano dei “doppioni” di veicoli già circolanti in Paesi diversi dall’Italia, facendoli così apparire regolari. La documentazione utilizzata per le falsità, nella maggior parte dei casi, è stata rubata in bianco presso pubblici uffici, mentre in altre ipotesi sono stati alterati documenti originali. Il tutto con nomi di persone assolutamente all’oscuro di tutto, residenti in particolare nel parmense.
L’indagine, di particolare complessità e difficoltà proprio per i suoi risvolti transnazionali verso Paesi africani, è stata coordinata dal sostituto procuratore Fabrizio Pensa del Tribunale di Parma, ed ha portato all’emissione di tre misure cautelari nei confronti dei capi dell’organizzazione criminale.
Sono stati quindi arrestati un cittadino nigeriano residente a Parma e due fratelli italiani domiciliati da anni nel parmense. Altri quattro italiani e due stranieri sono stati indagati in stato di libertà per essersi occupati del reperimento dei veicoli da riciclare.
L’indagine ha preso avvio nel 2013 quando una persona, cui era stata attribuita un’operazione di esportazione di un veicolo da lui mai posseduto o gestito, aveva sporto una denuncia alla Polizia stradale di Parma. Partite le indagini, sono quindi scattate perquisizioni, sequestri di documenti e di veicoli, intercettazioni, tutto svolto nella costante collaborazione con l’Ufficio delle Dogane di Parma. Complessivamente sono 32 i veicoli industriali oggetto di riciclaggio internazionale, esportati ed illegalmente reintrodotti in circolazione in Libia e Nigeria.
All’esito delle perquisizioni eseguite sono stati sequestrati documenti di circolazione rubati e documenti di proprietà falsificati, utilizzati anche per favorire la sparizione di automezzi sottoposti a vincoli amministrativi e penali. Presso la sede operativa di una delle ditte sottoposte a controllo sono stati individuati e sequestrati ulteriori tre veicoli commerciali, provento di furto nel 2015 a Parma e Reggio Emilia, per i quali erano già state compiute attività preparatorie per il riciclaggio, non andate a buon fine grazie all’intervento della polizia giudiziaria.