Sul punto nascite dell’ospedale Santa Maria di Borgotaro, l’assessore regionale Servio Venturi smentisce se stesso. A dirlo è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, in una interrogazione inviata alla giunta del presidente Stefano Bonaccini, nella quale chiede di mantenere in attività il punto nascite dell’ospedale di Borgotaro, in coerenza con gli indirizzi dettati nel giugno del 2015 dall’Assemblea legislativa in tema di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale.
Il documento d’indirizzo – ricorda – impegnava, tra l’altro, la Giunta Regionale a “valutare nei territori maggiormente decentrati e con condizioni di criticità orografiche, come ad esempio quelli montani, l’attuazione di soluzioni organizzative adeguate a garantire il mantenimento e la sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate, con particolare riferimento a quelle dei servizi sanitari legati alla nascita”.
In proposito il consigliere segnala le preoccupazioni destate nella popolazione interessata da una recente dichiarazione dell’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, che avrebbe collegato il mantenimento dei punti nascita negli ospedali di montagna “ad una decisione tecnica, prima che politica”. Viceversa, lo stesso assessore, nel corso di una assemblea pubblica, tenutasi in Sala Imbriani nel maggio del 2016, in presenza delle identiche condizioni organizzative che caratterizzano oggi il reparto in questione, – riferisce Foti – “aveva assicurato che il punto nascita di Borgo Val di Taro non sarebbe stato chiuso”.
“Al di là delle contraddittorie dichiarazioni rese da alcuni suoi rappresentanti – chiede quindi Foti – la Giunta esprima la sua posizione sull’auspicata conservazione del punto nascite di Borgo Val di Taro e riferisca quali iniziative sono state intraprese per dar seguito agli impegni conferiti dall’Assemblea legislativa circa la riorganizzazione della rete ospedaliera e in particolare dei centri nascita”.