Politicamente distanti, ma sul futuro delle Fiere di Parma le loro idee coincidono. E bacchettano l’amministrazione di Federico Pizzarotti sulla possibile cessione delle Fiere. Loro sono Giuseppe Pellacini, consigliere d’opposizione e candidato sindaco dei Centristi per Parma, ed Emanuele Bacchieri, che alle prossime amministrative corre invece per Casa Pound.
“Parma vende a Bologna? Non è ancora del tutto chiaro ma gli “yes man” di Effetto Parma danno man forte alla distruzione della città con la cessione delle azioni delle fiere. Il Comune incasserà 4 milioni di euro e dimostra, allo stesso modo della Provincia, di non credere più nel polo fieristico che riempie con Mercante in Fiera, che fa il tutto esaurito con la fiera del Camper e non solo, e che vede Cibus come punto d’eccellenza che rappresenta la città, il cuore della food valley, in tutto il mondo”, tuona da parte sua Giuseppe Pellacini.
“La cessione di azioni di Fiere di Parma arriva dopo il totale disinteressamento per l’aeroporto Giuseppe Verdi e dopo il bando per il trasporto pubblico perso da Tep che poteva essere evitato – rincara la dose il consigliere dei Centristi per Parma -. Il Comune ha affermato che serviva un piano di rilancio per lo scalo parmigiano ma non ha fatto nulla e ora torna a prospettarsi il blocco, la chiusura forse per i prossimi mesi. Non serve molto per capire che una grande fiera come Cibus senza un aeroporto vicino perderà di prestigio. La soluzione sarà forse utilizzare Bologna? O è forse Bologna che vuole acquistare il gioiello di Fiere di Parma così da raddrizzare il bilancio? Pare sia così, stando dalle notizie degli ultimi giorni, se ne sta infatti occupando una delle quattro società d’affari più importanti al mondo, segno quest’ultimo che si potrebbe arrivare a un’aggregazione pressoché totale. Cibus passerà ai bolognesi? Solo il tempo può dirlo ma il primo passo è stato fatto proprio da Effetto Parma che sta avallando la svendita della città”.
Pellacini in proposito ha un’idea decisamente diversa da quanto secondo lui si sta prospettando per il prossimo futuro.
“Le Fiere di Parma devono continuare a funzionare, a dare lavoro, lustro e visibilità a una città che ha costruito nel corso dei decenni la propria posizione e il marchio di qualità – sottolinea il candidato sindaco centrista -. Marchio che Effetto Parma e l’attuale amministrazione stanno distruggendo da troppo tempo. L’aeroporto Giuseppe Verdi deve rimanere aperto, forte e deve continuare a essere un punto d’appoggio non solo per Cibus. Gli ex 5 stelle di Effetto Parma non dovevano essere a favore dello sviluppo territoriale? Non dovevano stare vicino alla “loro Parma”? A parole sì ma nei fatti succede quel che vediamo. E’ giunto il tempo che questa amministrazione miope e che ha fatto diventare Parma una città a bianco e nero se ne vada e permetta la rinascita di quanto è stato distrutto in cinque anni”.
Non meno duro Emanuele Bacchieri, candidato sindaco per Casa Pound: “Il Comune cede le quote in Iren nascondendo chissà quali giochi dietro l’ex municipalizzata, non fa nulla per salvare un aeroporto ancora in difficoltà, si fa sfilare Tep senza colpo ferire e ora decide, per far cassa, di liquidare la sua partecipazione nelle Fiere: vogliamo svendere la città e risvegliarci senza infrastrutture?”.
“Le Fiere di Parma – continua Bacchieri – sono una delle tante eccellenze territoriali che, anziché diventare oggetto di compravendita per rimpinguare le casse comunali, dovrebbero invece venire sviluppate, anche con investimenti pubblici, per migliorare continuamente la loro attrattività”.
Non basta, secondo il candidato, “la promessa di un’integrazione con Bologna, formula vaga e che nasconde molte insidie: prima fra tutte il rischio che si tratti in realtà di una vampirizzazione che in futuro relegherà Parma ai margini, tagliandola fuori dai giochi”.
“Non bisogna poi dimenticare – prosegue – che le Fiere, come il ‘Verdi’ e Iren sono un patrimonio della collettività, che va tutelato e, se mai, potenziato a vantaggio dei cittadini di Parma”.
“È già la seconda volta – conclude Bacchieri – dopo l’incosciente gestione dell’affare Tep, che Comune e Provincia si trovano di nuovo insieme a racimolare una pessima figura, comportandosi più da commissari liquidatori che da amministratori lungimiranti. E Parma non può pagare il prezzo di questa loro pochezza ed incapacità politica”.