Falsi vigile urbano e addetta Inps, anziane truffate in casa in via...

Falsi vigile urbano e addetta Inps, anziane truffate in casa in via Cremonese e via Naviglio Alto

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Falsi incidenti stradali, falsi addetti Inps per la pensione, truffe verissime. Vittime, purtroppo, sempre gli anziani parmigiani, soli e indifesi davanti all’insistenza e all’arroganza di delinquenti senza scrupoli né dignità. Due casi in meno di un’ora hanno richiesto l’intervento della Polizia nella mattinata di venerdì 31 marzo.

Il più grave alle 11.30, in strada Naviglio Alto. Gli agenti sono arrivati sul posto su richiesta della figlia di un’anziana che, tornata a casa, ha scoperto che la madre era stata raggirata in mattinata. Verso le 9.30 un uomo italiano di circa 30 anni, alto circa 1.70 metri, di carnagione olivastra con capelli scuri corti e barba corta, aveva suonato al citofono dell’abitazione dell’80enne, in quel momento sola in casa e, qualificatosi come vigile urbano e con la scusa di volerle parlare della figlia, era riuscito ad entrare nell’appartamento.

Qui, lo sconosciuto avrebbe detto alla donna che la figlia era stata vittima di un incidente, chiedendole di consegnargli denaro contante o gioielli che sarebbero serviti per sistemare la questione. La donna, a quel punto, si sarebbe recata in camera, accompagnata dall’uomo, e qui gli avrebbe consegnato 350 euro in contanti ed avrebbe aperto la scatola dove custodiva i gioielli, permettendo allo sconosciuto di prelevare autonomamente diversi oggetti in oro. Poi l’uomo si sarebbe allontanato dicendo che avrebbe portato il tutto ad un avvocato. Due ore dopo, l’anziana ha però ricevuto una telefonata dalla figlia e così è stata scoperta la truffa.

Un altro episodio è invece avvenuto alle 10.45 circa in via Cremonese, stavolta ad opera di una donna. Qui, la truffatrice, dell’età di circa 30/40 anni, di media altezza e corporatura normale, con capelli castani, sarebbe giunta a bordo di una non meglio specificata autovettura scura condotta da un’altra donna; avrebbe suonato al citofono dell’anziana, sola in casa, chiedendo di entrare in casa qualificandosi come addetta alla riscossione di somme relative alla pensione. Stavolta, la vittima 86enne, è rimasta perplessa, dubitando della veridicità della situazione, ed avrebbe tentato di non far entrare la donna ma questa, con modi molto insistenti, è riuscita ad entrare nell’appartamento e con insistenza avrebbe chiesto all’anziana dove custodisse i gioielli. Girando per tutte le stanze, ne avrebbe notati alcuni in oro e se ne sarebbe impossessata, allontanandosi poi a bordo dell’auto con cui era giunta.

Sono in corso indagini da parte della Polizia per identificare i truffatori. Ma dalla Questura insistono nel lanciare appelli non tanto agli anziani soli, quanto ai figli e ai parenti perché istruiscano con decisione i propri congiunti affinché non aprano la porta a nessuno, perché nessuno va a casa per chiedere soldi, fare interventi o altre scuse. In caso di dubbio, contattare subito il 113. Meglio una telefonata inutile in più e una vittima in meno, piuttosto che il viceversa.

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