Profughi a Roccalanzona, duello in aula tra la giunta Ghidini e l’opposizione

Profughi a Roccalanzona, duello in aula tra la giunta Ghidini e l’opposizione

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I richiedenti asilo in arrivo a Roccalanzona non sono 50 ma soltanto 20. Lo ha detto il sindaco Riccardo Ghidini in consiglio comunale a Medesano, rispondendo a una interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Roberto Bianchi. In una sala gremita di cittadini interessati ma anche preoccupati e pronti alla protesta contro l’arrivo dei profughi in una zona così isolata, priva di servizi e lontana dal centro, non molti però hanno creduto alla versione ufficiale. La villa che dovrà ospitarli – donata di recente alla Comunità Betania di don Luigi Valentini – è molto grande e i posti disponibili potrebbero essere molto più di 20. Pare addirittura che ci siano ben 6 bagni.

Il sindaco Ghidini ha anche cercato di fare da pompiere per spegnere le fiamme della protesta che cresce tra i suoi concittadini, sottolineando la particolare competenza della Comunità Betania nel gestire persone in stato di disagio. In consiglio si è poi innescato un ping pong di accuse sulla carenza di informazioni che ha suscitato allarme tra gli abitanti della piccola frazione, ma anche in quelli della vicina Sant’Andrea. Accuse respinte dall’amministrazione, secondo la quale a tutti coloro che le hanno chieste sono state date esaurienti informazioni in proposito. Mentre la minoranza è stata accusato di aver preso parte a una riunione con cittadini contrari all’arrivo dei profughi, senza invitare alcuno dell’amministrazione che avbrebbe potuto dare informazioni più dettagliate. “Ma noi siamo stati invitati a quella riunione”, ha sottolineato il consigliere Nicola Fontana, quindi non avrebbero potuto invitare a loro volta altri. Fontana ha anche respinto le accuse di voler cavalcare politicamente la situazione, sostenendo che il problema è tale da coinvolgere tutti.

Tra gli abitanti di Roccalanzona c’è anche il consigliere comunale di maggioranza Diego Berta,che facendo leva sui sentimenti ha letto la lettera di un profugo siriano che racconta il dramma dei bombardamenti. “Se voi abitaste in un posto come quello, non scappereste?”, ha concluso il consigliere. Già ma i cittadini si chiedono come mai i profughi in arrivo nel Parmense siano praticamente tutti di colore, quindi di siriani ce ne saranno davvero pochi.

E l’assessore Massimo Zanichelli, ha inoltre sottolineato che la maggioranza non è schierata a favore dell’arrivo dei profughi a Roccalanzona, ma l’amministrazione in questo caso può intervenire soltanto in caso di irregolarità e solo nelle materie di sua competenza. Come è avvenuto per Costa Cavalli, bloccato giustamente dall’amministrazione per i dubbi sull’affidabilità dell’onlus che avrebbe gestito il tutto. Ma nel caso di Roccalanzona essendoci don Luigi Valentini e Comunità Betania è ovviamente tutta un’altra storia. Ma in realtà a Costa Cavalli, ai dubbi dell’amministrazione comunale si sono aggiunti problemi strutturali della costruzione che avrebbe dovuto ospitare i richiedenti asilo.

Un’ampia discussione, dunque, tra colpi di fioretto e colpi bassi, conclusa dal consigliere Roberto Bianchi che – rispondendo alla domanda specifica del sindaco Ghidini – senza mezzi termini si è dichiarato non soddisfatto della risposta ricevuta all’interrogazione e che, in relazione ai numerosi episodi negativi indicati dai media, verificatisi in molte altre situazioni come quella che si intende impiantare a Roccalanzona, è portato a condividere pienamente la preoccupazione della cittadinanza. Insomma, antenne alzate da parte della minoranza per vigilare costantemente sulla vicenda.

Posizione che evidentemente non piace e preoccupa l’amministrazione Ghidini, con il sindaco che cerca di convincere l’opposizione a fare fronte comune con la maggioranza per affrontare insieme la questione profughi. Ma tra chi ne accetta l’arrivo e chi non li vorrebbe proprio, ne esce fuori un dialogo tra sordi che suscita qualche brusio in sala. Meglio allora tagliare corto e passare agli altri argomenti all’ordine del giorno.

Il prossimo appuntamento è quindi per martedì 4 aprile, alle 20.30, a Roccalanzona, dove sarà lo stesso don Valentini a rispondere ai dubbi dei cittadini, illustrando nel dettaglio il progetto in atto. Tra i cittadini, però, rimane il dubbio sull’opportunità della sede individuata per ospitare i profughi, ma anche sul fatto che nella vicina Sant’Andrea ci sarebbero diverse strutture alberghiere ormai in disuso che potrebbero essere riconvertite per dare ospitalità ad altri profughi, replicando gli errori commessi a Tabiano.

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