Levata di scudi contro l’abbattimento dei 42 pioppi del Parco Cavagnari in via Spezia. Contro la decisione si sono schierati il consigliere di opposizione Roberto Ghiretti, ma anche Legambiente Parma.
“Tra le aspettative assolutamente disattese da questa amministrazione ve ne è una macroscopica relativa all’attenzione per il verde pubblico e l’ambiente in generale – tuona il consigliere di Parma Unita -. Nessuno si sarebbe aspettato nel 2012 che l’amministrazione Pizzarotti si sarebbe caratterizzata nei 5 anni a venire come “nemica del verde”, eppure questo è successo e oggi è sotto gli occhi di tutti. La prima avvisaglia c’è stata a gennaio 2014 quando si deciso un radicale ed eccessivo “restylng”, come fu definito allora, della Cittadella: decine e decine di alberi abbattuti insieme alla promessa di riaprire l’ex Ostello. Sono passati tre anni e ad oggi la struttura non è ancora fruibile, in compenso le piante sono scomparse subito. A ottobre 2015 arrivarono poi le infauste dichiarazioni del Sindaco sui “troppi parchi” cittadini. La frase era inserita in un discorso volto a giustificare il degrado e la mancanza di manutenzioni degli stessi e svelava bene quale fosse il pensiero di questa amministrazione. Del resto il tema delle manutenzioni e potature è stato costellato di segnalazioni da parte dei cittadini residenti praticamente in ogni zona della città. Penso ad esempio a via La Spezia, via San Leonardo, via Costituente, tutti casi sui quali nel tempo ho presentato circostanziate interrogazioni. Le soluzioni? Emblematico il caso dei 160 cachi che Pizzarotti e Folli volevano tagliare a causa dei frutti che sporcano e rendono scivolosi i marciapiedi, una proposta che solo una serie di comitati e singoli cittadini ha potuto vanificare mettendosi in gioco in prima persona. Ma se qualcuno volesse valutare fino in fondo il coefficiente “verde” di questa amministrazione non dovrebbe far altro che andarsi a leggere le cronache recenti con l’abbattimento di 42 pioppi adulti al centro Cavagnari. Vero è che saranno sostituiti con 248 nuove piantumazioni – conclude Roberto Ghiretti – ma sono certo che chi votò Pizzarotti nel 2012 tutto si sarebbe aspettato tranne che questa sarebbe diventata in breve tempo una Giunta particolarmente insensibile sul tema del verde. Per non parlare dell’ambiente in generale e della qualità della aria, veri talloni d’Achille di un modo di amministrare la città che ha lasciato irrisolte e aggravate tutte le questioni sul tavolo a vantaggio di qualche intervento spot, qualche mancata verità e molto Facebook“.
Anche gli ambientalisti scendono in campo e oltre al Comune bacchettano pure Cariparma proprietaria dell’area e i progettisti dell’ampliamento.
“Cariparma Credit Agricole ha naturalmente il diritto di intervenire nella propria area, per modifiche che permettano di svolgere al meglio le sue funzioni – tuona Legambiente, amareggiata per non essere potuta intervenire prima dell’abbattimento dei pioppi a causa del ritardo con cui ha ricevuto la relativa segnalazione -. E dunque ci mancherebbe che, come aveva annunciato qualche anno fa, dovesse annullare un investimento di ampliamento. Tuttavia era lecito aspettarsi – da chi si riempie la bocca di parole come “cuore verde”, “poetica” e altre amenità – un intervento più rispettoso dell’ambiente. Invece assistiamo ad una marcata cementificazione dell’area per nuovi edifici di servizio e auditorium, come se a Parma non ve ne fossero già abbastanza, che poi saranno camuffati con coperture a verde. Insomma un progetto che non sembra così innovativo sul risparmio energetico e sulla passività. Ma tutto questo lo deduciamo dalle carte parziali che abbiamo letto, dato che è mancata la trasparenza di una presentazione pubblica del progetto e dell’annuncio lavori. Sulle pertinenze esterne del Cavagnari, cioè i parcheggi, è stato compiuto l’intervento peggiore. Sappiamo bene che la questione è che le norme urbanistiche prevedono che l’albero che è di ostacolo alla costruzione (al progetto di…) si abbatte! Invece – continua Legambiente Parma – noi crediamo che nel progettare si debba tener conto del preesistente, agendo in salvaguardia se non di tutto almeno della gran parte delle alberature esistenti. E crediamo anche, come Legambiente, che un committente che conosce il territorio dove fa il suo business dovrebbe avere questa sensibilità, come pure i progettisti e, infine, il Comune che ha una visione del verde non solo pubblico dovrebbe riorientare le scelte del privato, specie se è una grande impresa e agisce su un comparto che influisce sul territorio circostante”.
Secondo gli ambientalisti, che oggi si chiedono se esista “un’azione seria di mobility management sugli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti al Centro Cavagnari“, l’abbattimento dei 42 pioppi è di fatto servito a creare 109 stalli di sosta, per un totale di 239 posti auto. Insomma, interventi non in linea, secondo gli ecologisti, con i principi della mobilità sostenibile e con la lotta alle Pm10.
“È vero c’è la compensazione – aggiunge Legamebiente -. Al posto di 42 alberi (populus alba, ossia pioppi bianchi) per un totale di circonferenza 4.157 centimetri ne verranno piantumati, in aree circostanti, 238 piante con una circonferenza di impianto di cm. 30/35, pari a 8.314 centimetri, quindi il doppio dell’abbattuto. A parte che si potrebbe sottilizzare sul fatto che la relazione è del 2014 e il taglio nel 2017 e quindi le piante quel minimo si sono accresciute, rimane il fatto che erano pioppi in salute, che davano il loro contributo di microclima su un’area trafficata. La compensazione è dunque solo una consolazione”.
Ma c’è di più, “l’intervento in via Spezia ricade sotto il regolamento del verde precedente, che prevedeva una compensazione, in natura, doppia dell’abbattuto. Ora con il nuovo regolamento voluto da questa Amministrazione Comunale, il saldo di compensazione è pari al tagliato e può anche banalmente essere monetizzato“.