Non c’è pace nel Partito democratico di Parma. Dopo il duello rusticano a distanza fra Nicola Dall’Olio e Dario Costi che rende il percorso del candidato sindaco Paolo Scarpa a dir poco accidentato (leggi), arriva una decisa tirata d’orecchie a tutti da parte del segretario regionale Paolo Calvano. Un bacchettata che arriva a mezzo dell’agenzia Dire, alla quale Calvano dice senza mezzi termini: “A Parma nel post primarie del centrosinistra sta succedendo l’esatto opposto di quello che dovrebbe succedere, il tema dell’unità, a partire dal Pd, è una delle condizioni necessarie, benché non sufficiente, per presentarsi in maniera credibile ed è una delle richieste più stringenti di chi è pronto a dare fiducia al nostro partito. Ma è una condizione che va praticata e non solo dichiarata e mi sembra che non si stia facendo né l’una né l’altra cosa“.
Calvano, inoltre, ha aggiunto che il partito di Parma “ha chiesto ai livelli sovraordinati del Pd di avere fiducia nella strada scelta dal Pd cittadino, insistendo sulla necessità di indire le primarie. Quella fiducia gli è stata data, però ora mi aspetto che dal Pd cittadino e dal vincitore delle primarie, Paolo Scarpa, venga presa un’iniziativa concreta che punti a ridare slancio unitario al Pd e al centrosinistra in breve tempo, per tenere insieme le persone, le idee e le proposte per il futuro di Parma“.
Dire chiaramente cosa si vuole cambiare e dare chiari segnali di unità, sono infine secondo Calvano gli elementi base “attorno alle quali costruire alleanze con la città, non solo tra i partiti, capaci di allargare il campo e di inglobare energie nuove“.
Tirato per la giacca il segretario regionale, non poteva certo esimersi dall’intervenire quello provinciale, ovvero Gianpaolo Serpagli, convinto che “le polemiche di questi giorni non fanno altro che indebolirci: dobbiamo uscire da questa dinamica sterile e rilanciare insieme il nostro progetto per il bene della città”.
“Come Partito Democratico, Provinciale e cittadino, ci siamo messi da subito a disposizione di Paolo Scarpa vincitore delle primarie, nostro candidato Sindaco, del quale abbiamo apprezzato la disponibilità, dichiarata apertamente pochi giorni fa, a creare le condizioni migliori per coinvolgere a pieno tutte le anime della coalizione”, aggiunge Serpagli tentando così di sgombrare il campo da dubbi ed ombre. Era chiaro che Scarpa non fosse il candidato dei vertici del partito ma soltanto di quello cittadino, però gli elettori si sono espressi il 5 marzo e anche in una maniera che non si presta certo ad interpretazioni e riletture postume.
Serpagli lancia quindi un appello all’unità e chiede a tutti i soggetti in campo di fare scelte che portino a rasserenare gli animi e pensare solo a costruire un progetto condiviso. “Sono certo – sottolinea il segretario provinciale del Pd – che tutte le personalità coinvolte siano disponibili a lavorare per il bene di Parma e che si debba mettere a frutto e dimostrare questa disponibilità superando ogni divisione. Credo che Paolo Scarpa abbia tutte le caratteristiche per essere un ottimo sindaco, capace di fare squadra per raggiungere il risultato di cui Parma ha bisogno per uscire dalla stasi. Insieme al segretario cittadino stiamo lavorando per stemperare gli animi e superare una contrapposizione che crediamo dovuta ai temperamenti, mantenendo la compattezza del partito e della coalizione. Da queste primarie sono emerse tante individualità importanti e preziose per il centrosinistra e per il futuro della città: auspico che ci si possa sedere attorno ad un tavolo senza pregiudiziali nei confronti di nessuno, e che le capacità di ognuno vengano messe al servizio dei parmigiani. Mi rifiuto di assecondare gli out out, da qualsiasi parte provengano. Ciascuno di noi deve misurare le proprie ambizioni personali in rapporto al progetto che si persegue, all’interesse generale e agli obiettivi che si vogliono raggiungere”.
Serpagli conclude quindi con un affondo sulla guida del sindaco Federico Pizzarotti, quasi a voler indicare quale sia il vero avversario ed evitare così lotte fratricide che nella storia del Pd – dal nazionale al locale – hanno già mietuto vittime illustri. “L’attuale amministrazione – dice Serpagli – ha bloccato la città grazie alla sua incapacità di avere una visione del futuro ora abbiamo bisogno di voltare pagina e solo il centrosinistra ha le carte in regola per essere una alternativa valida e concreta. I parmigiani ci chiedono di essere uniti per affrontare questa grande sfida”.